Vedrai compra il 60% di Indigo. Grazioli: “Piccolo è bello? Non vale per le startup”

Vedrai compra il 60% di Indigo. Grazioli: “Piccolo è bello? Non vale per le startup”

“Ho un sogno: democratizzare l’intelligenza artificiale e portarla alle piccole e medie imprese. Perché è il tessuto aziendale in cui sono nato, cresciuto e dove mi piacerebbe vivere”. In piena pandemia Michele Grazioli ha lanciato Vedrai, startup che grazie all’intelligenza artificiale aiuta le Pmi nei loro processi decisionali. Oggi annuncia di aver acquisito il 60% di Indigo.ai, azienda che progetta e realizza assistenti virtuali, nata sui banchi del Politecnico di Milano dall’idea di cinque giovani. Che restano tutti nel capitale sociale. Obiettivo: creare un polo italiano ed europeo per l’intelligenza artificiale. “Abbiamo scelto di farlo insieme, perché nel nostro settore ‘piccolo non è bello'”.

I numeri dell’operazione non sono stati comunicati. “Ci sono clausole di riservatezza che dobbiamo rispettare, ma posso dirti che si tratta di un’operazione significativa per il contesto italiano – commenta Grazioli – . Non c’è un vincitore, abbiamo vinto tutti. Noi useremo la loro tecnologia per far ‘parlare’ i nostri agenti virtuali, loro avranno un socio con le spalle larghe per continuare a crescere”. Vedrai punterà ad acquisire il 100% di Indigo.ai. Il 60% è stato raggiunto in parte sottoscrivendo un aumento di capitale e in parte acquistando quote da soci non fondatori che erano entrati come finanziatori all’inizio.

Grazioli, l’informatica per aiutare il padre imprenditore edile

Grazioli arriva dalla provincia di Cremona. 27 anni, matematico, ha la passione per i numeri e il sogno da sempre di diventare imprenditore. Ha sviluppato il suo primo algoritmo a 13 anni. Voleva aiutare il padre, imprenditore edile che vedeva in difficoltà. Per lui ha studiato un software in grado di leggere ed elaborare i dati di un cantiere.

Grazioli è considerato un esperto di intelligenza artificiale. “Definirla non è facile, ma ha due caratteristiche: impara autonomamente a risolvere un problema e impara sempre meglio”.

 

Cosa fa vedrai

Vedrai analizza i dati presenti nei sistemi informativi delle aziende e li correla con centinaia di migliaia di variabili esterne (dai prezzi delle materie prime agli indici di Borsa), per capire i rapporti di causa-effetto che generano e quale impatto hanno sull’azienda. “Sono due i fattori che condizionano le imprese. I processi, di cui ogni azienda anche la più piccola ha coscienza, e le decisioni. Un insieme di decisioni sbagliate è ciò che fa andare male un’impresa. Attraverso il machine learning, calcoliamo l’impatto sull’azienda di ogni decisione prima che venga presa. Grazie a questa acquisizione, le nostre soluzioni saranno ancora più semplici da utilizzare. La piattaforma di Indigo.ai permette infatti, anche a chi non ha competenze tecniche, di sviluppare chatbot e interfacce conversazionali. Scopo: aumentare le vendite”.

L’acquisizione è parte di un rapido processo di crescita del gruppo Vedrai. L’EBITDA del 2021 ha superato i 2,2 milioni di euro. I suoi 80 dipendenti diventeranno 100 con l’acquisizione di oggi. Età media under 30. Quest’anno ha realizzato due aumenti di capitale per 45 milioni di euro. Nel suo primo round ha conquistato 32 investitori (tra cui Giorgio Chiellini, Andrea Bocelli, Piero Angela, il fondatore del Gruppo Calzedonia Sandro Veronesi). Il secondo aumento di capitale è stato guidato da Azimut. “Conta avere sani principi, essere brave persone e avere un obiettivo con un impatto: noi vogliamo fare qualcosa per il tessuto economico e sociale italiano”.

“Il segreto del sucesso? Fare le cose che ti piacciono”

Se gli chiedi qual è il segreto del suo successo, risponde: “Il successo non sono le acquisizioni o chiudere i round di finanziamento. È fare le cose che ti piacciono. È andare a letto tutto le sere non vedendo l’ora di svegliarsi al mattino. Il mio segreto? Fare. Mi sono tenuto lontano dal mondo delle startup in cui si parla tanto. E da chi si lamenta. C’è un filosofo cinese che mi ha insegnato una frase che mi ha sempre aiutato: “Quando fa buio, hai due possibilità. Uno, lamentarti. Due, accendere una candela. Questo ci ha sempre aiutato. Noi siamo in un mercato in cui c’è molto buio ma noi possiamo accendere una candela e aiutare le pmi…”.

Spiegare l’IA alle aziende lontane dai processi innovativi non è facile. “Per farlo- dico sempre- bisogna parlare in dialetto. Il che significa non farsi vedere estremamente competenti, non parlare in modo tecnico, essere terra a terra. Per creare l’empatia raccontiamo sempre che fare AI è un po’ come imparare a fare la pasta alla carbonara”.

Intanto Grazioli ha iniziato la sua espansione all’estero, partendo dalla Spagna. È arrivato su TikTok per spingere le nuove generazioni a conoscere le potenzialità dell’intelligenza artificiale. E ha tre obiettivi nel cassetto: “Andare in Borsa, assumere sempre più i giovani e non essere di peso per la crescita dell’azienda. Per questo ho immaginato di avere già 58 anni e di andare in pensione il 15 maggio del 2025”.

Per sé sogna un futuro in cui si occuperà di problemi etici dedicati all’intelligenza artificiale. “Con l’orgoglio di aver creduto, un giorno, che viaggiare con la giusta compagnia sarebbe stato straordinario…”.

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