WhatsApp, il Garante bacchetta la piattaforma: “Informativa poco chiara”

WhatsApp, il Garante bacchetta la piattaforma: “Informativa poco chiara”

L’autorità per la protezione dei dati personali è pronta ad intervenire d’urgenza. Non è piaciuto il messaggio con cui Whatsapp, di proprietà di Mark Zuckerberg, avvertirà i propri utenti degli aggiornamenti che scatteranno dall’8 febbraio. “In particolare riguardo alla condivisione dei dati con Facebook”, fanno sapere dall’autorità. L’informativa sul trattamento che verrà fatto dei dati personali “è poco chiara e intelligibile e deve essere valutata attentamente alla luce della disciplina in materia di privacy”.

Di qui la decisione di portare la questione allo European Data Protection Board (Edpb), l’organo che riunisce le Autorità per la privacy europee, riservandosi comunque “di intervenire per tutelare gli utenti italiani”. In pratica ritiene che dalla nuova informativa non sia possibile capire quali siano le modifiche introdotte né comprendere chiaramente quali trattamenti delle informazioni personali saranno in concreto effettuati. Di conseguenza il Garante ritiene che gli utenti non possano esprimere un consenso consapevole.

La nostra autorità per la protezione dei dati personali non è l’unica ad aver storto il naso davanti a questa operazione di Facebook di unificare sempre più i suoi vari servizi, partendo da WhatsApp a Instagram. Da quando Elon Musk, il 7 gennaio, ha consigliato di passare a Signal, c’è stato un boom delle app alternative che comprendono anche Telegram.

“Stiamo esaminando l’annuncio del Garante relativo all’aggiornamento dell’Informativa sulla privacy di WhatsApp”, fa sapere l’azienda. “Vogliamo che sia chiaro che l’aggiornamento dell’informativa sulla privacy non influisce in alcun modo sulla privacy dei messaggi scambiati con amici o familiari e non richiede agli utenti italiani di accettare nuove modalità di condivisione dei dati con Facebook. Questo aggiornamento fornisce, invece, ulteriore trasparenza su come raccogliamo e utilizziamo i dati”.

Facebook e WhatsApp, secondo alcuni analisti, saranno in grado di condividere determinati dati relativi ai pagamenti e transazioni per aumentare il flusso pubblicitario anche per sostenere il nuovo settore dell’e-commerce introdotto su il 19 maggio sul social network più popolato al mondo. Le modifiche riguarderebbero inoltre la possibilità per i commercianti che comunicano con i clienti tramite WhatsApp, di archiviare tali chat nei server di Facebook e di utilizzare le informazioni per offrire promozioni su misura.

Adam Mosseri, che Mark Zuckerberg ha messo a capo di Instagram due anni fa, ha provato a gettare acqua sul fuoco: “Su questo tema circola molta disinformazione”. Eppure il cofondatore di WhatsApp, Brian Acton, lasciò la compagnia dopo l’acquisizione da parte di Facebook proprio in disaccordo sulla gestione della privacy. Nel 2018 ha dato vita alla Signal Foundation, una no profit, che ora veste i panni del Davide che sta cercando di abbattere Golia.

 

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