Tecnologie digitali e lavoro: impatto su salute e sicurezza

Da alcuni anni a questa parte è in corso una vera e propria rivoluzione digitale. La digitalizzazione sta riguardando tutti i settori, anche se con velocità variabile. L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto negli ultimi anni e che stiamo tuttora fronteggiando ci ha imposto di modificare il nostro approccio a vari ambiti della nostra vita quotidiana, tra cui anche quello lavorativo. Si discute sempre più spesso del rapporto tra tecnologie digitali e lavoro, una tematica che merita di essere trattata perché la digitalizzazione dei settori lavorativi può avere non solo conseguenze economiche per i lavoratori, ma anche un impatto sulla sicurezza e sulla salute.

Tecnologie digitali e lavoro

Tecnologie digitali e lavoro: lo studio dell’EU-OSHA

La digitalizzazione sta coinvolgendo con ritmi sempre più incalzanti il mondo lavorativo e non si può più fare a meno di approfondire la relazione tra tecnologie digitali e lavoro. L’Agenzia Europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (EU-OSHA) ha condotto e reso pubblico uno studio dal titolo Digitalizzazione e salute e sicurezza sul lavoro: un programma di ricerca dell’EU-OSHA.

Lo studio è stato condotto con l’obiettivo di raccogliere informazioni precise sull’impatto che la digitalizzazione può avere sullo stato di salute dei lavoratori e al tempo stesso di fornire indicazioni precise per migliorare le condizioni di lavoro e tutelare i professionisti. Lo studio è considerato oggi un punto di riferimento per i datori di lavoro e per i medici che si occupano di medicina del lavoro, branca della medicina specializzata nella tutela dai rischi lavorativi e nella prevenzione da infortuni e malattie professionali.

L’EU-OSHA sottolinea di porre particolare attenzione ai rischi organizzativi e ai rischi psicosociali. L’impiego sempre più frequente di robot sta portando alla necessità di rivedere l’organizzazione del lavoro, inoltre può diventare fonte di stress per i dipendenti e avere conseguenze negative sul loro stato di salute psicofisica. La riorganizzazione del lavoro è resa necessaria anche dal nuovo scenario economico globale, caratterizzato da scambi commerciali e relazioni professionali potenzialmente disponibili ventiquattro ore su ventiquattro. Ciò è reso possibile dalla connessione garantita dalla rete digitale e può rappresentare un’ulteriore fonte di stress e di disagio sia fisico che mentale per i professionisti.

L’Agenzia Europa per la salute e la sicurezza sul lavoro sottolinea inoltre l’impatto negativo che lo smartworking, favorito dalla digitalizzazione delle mansioni in molti settori, potrebbe avere sui dipendenti. Potendo lavorare in location diverse dal normale ambiente di lavoro e con procedure di supervisione differenti, i dipendenti potrebbero non rispettare le disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.

Come tutelare la salute dei lavoratori nell’era della digitalizzazione

Lo studio dell’EU-OSHA non deve intimorire i datori di lavoro, i medici competenti e i lavoratori. I risultati dell’indagine sul rapporto tra tecnologie digitali e lavoro devono piuttosto diventare uno spunto di riflessione per capire come muoversi in futuro nel delicato mondo della sicurezza sul lavoro e quali nuove procedure e strategie mettere in atto.

La digitalizzazione, come qualunque altro fenomeno, porta con sé aspetti positivi e negativi. Se da un lato la digitalizzazione sta rendendo più rapida la crescita economica e sta creando nuove opportunità di impiego con professioni e mansioni innovative, dall’altro può determinare l’esacerbazione di rischi professionali già presenti o l’introduzione di nuovi rischi.

Il punto di partenza dovrebbe essere l’interrogarsi sul futuro dei vari settori lavorativi, come è stato fatto ad esempio in merito al futuro della logistica. In questo modo sarà possibile effettuare caso per caso una valutazione attenta e scegliere come procedere in ciascuna circostanza, avendo sempre a mente come obiettivo finale la tutela dei dipendenti e il miglioramento delle condizioni di lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *