Pandemia, guerra, carenza di chip: eppure il mercato dei gadget elettronici cresce

Pandemia, guerra, carenza di chip: eppure il mercato dei gadget elettronici cresce

Ogni essere umano vivente acquisterà almeno un dispositivo elettronico nel 2022. In realtà le stime raccolte da Statista sono più precise: saranno venduti 8,947 miliardi di pezzi, mentre la popolazione della Terra arriva a 7,753 miliardi di di persone, quindi il rapporto è di 1,11. Il mercato crescerà di poco, l’1,82 per cento, ma in tempi di pandemia, guerra e carenza di chip, non è affatto scontato. E tuttavia le proposte non mancano, anzi mai come ora il mercato è in fermento, anche per cogliere le nuove opportunità del ritorno a una normalità che nessuno si augura uguale a prima. E quindi: lavoro ibrido, intrattenimento in casa, comunicazione sempre più immersiva, dispositivi potenti e facili da usare, e in generale un nuovo senso di fiducia nelle possibilità della tecnologia.

Nei computer, ad esempio, tornati centrali dopo anni di continua espansione dei tablet. Ma pure nei tablet, che sempre più spesso sono veri computer. Così da una parte Microsoft sperimenta sul design con il Surface Laptop Studio, capace di inclinarsi in modi diversi a seconda dell’uso, e Apple lancia il Mac Studio, il desktop più potente della sua storia, che però non è il più grande né il più costoso. Dall’altra Lenovo e Samsung puntano su tablet potentissimi ma dotati di tastiera, stilo e connessione 5G.
E poi la parola magica: ecosistema. Che significa la possibilità di passare facilmente da un dispositivo all’altro, ritrovando un’interfaccia familiare. Vince Apple, per l’irripetibile combinazione di hardware, software e servizi, che già da anni è un suo punto di forza, ma Samsung, Honor, Lenovo, Realme, Microsoft e altri stanno facendo grandi passi in avanti, pur nella difficoltà di conciliare sistemi operativi profondamente diversi come Windows e Android.
Produttori che fino a ieri avevano in catalogo solo smartphone, oggi offrono almeno un computer portatile (e in molti casi lo hanno presentato a Barcellona). In fondo, con i documenti sempre più spesso sul cloud, il wi-fi onnipresente e la connettività cellulare incorporata, un pc si può anche vedere come uno smartphone cresciuto, da usare in primo luogo per il lavoro o lo studio, poi anche per lo svago e la comunicazione.

Tra il 2020 e il 2021, in Italia il mercato dell’elettronica consumer è cresciuto del 21 per cento, un record. A spingere gli acquisti i computer, soprattutto per il telelavoro e la didattica a distanza, ma gli smartphone hanno tenuto bene, anche perché molti hanno pensato che fosse l’ora di cambiare telefono e passare al 5G, sempre più diffuso anche fuori dai grandi centri. Che i tempi siano maturi devono averlo pensato anche a Cupertino, dove hanno da poco presentato l’iPhone SE 5G, la terza generazione dello smartphone più economico di Apple: sotto il design vecchio stile si nasconde un processore potentissimo e la connessione 5G.
Al Mobile World Congress di Barcellona, dove di reti di quinta generazione si parlava già da tempo, il focus quest’anno è stato più sulle aziende che sugli utenti consumer.

Eppure, tra gli stand, RealMe, Xiaomi, Honor, TCL, Oppo e altri esponevano tutti dispositivi recentissimi, con comparti fotografici di prim’ordine e spesso con sistemi di ricarica velocissimi. Anche qui, connessione 5G d’obbligo, perfino a prezzi da entry level.

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