Da Game Pass a xCloud, come Xbox sta rivoluzionando il gaming digitale

Da Game Pass a xCloud, come Xbox sta rivoluzionando il gaming digitale

Correva l’anno 2002, Microsoft si preparava a rivoluzionare il mondo del gaming con Xbox Live: un servizio destinato a fare scuola e ad aprire un percorso di crescita digitale, che sarebbe poi culminato con xCloud e Xbox Game Pass. Nel corso di questi 18 anni, sono cambiate tante cose nel settore gaming di Microsoft, cose che non possiamo che definire positive, soprattutto in virtù del volersi differenziare da un mercato troppo ancorato ai dogmi del passato.

È vero, la generazione Xbox One non è stata fortunata, ma ha permesso a Phil Spencer e compagni di realizzare qualcosa che non sarebbe stato possibile altrimenti: un futuro dove tutti possano giocare, in qualunque posto, in qualunque momento, senza necessariamente dover possedere una console Xbox. Un futuro senza barriere. Tutto questo, oltre ad aver generato dell’ovvio scetticismo, ha restituito un pregevole ottimismo sul marchio.

In realtà Microsoft è sempre stata visionaria, sperimentando concetti forse troppo avanti nel tempo. Pensiamo a Xbox One e al suo always online, alla possibilità di condividere i propri giochi con altri 10 amici e la conversione al digitale dei titoli fisici, un sistema che piano piano sta venendo apprezzato e che comincia a divenire realtà. Il pensiero iniziale era quindi corretto, troppo ambizioso, forse, e la community, in generale, non era pronta.

L’azienda ha però lavorato bene successivamente, andando a piccoli passi; perfezionando i Games With Gold – introdotti nel 2013 – e proseguendo con il Play Anywhere e, l’ormai eccezionale, Game Pass. Il futuro del brand Xbox sembra però roseo, perché Microsoft non accenna ad arrestarsi, puntando sul migliorare ancora di più i propri servizi in digitale, introducendone di nuovi e perfezionando quelli già esistenti.

Quello che faremo ora è proprio analizzare la strada che sta portando Microsoft e, in generale tutto il marchio Xbox, verso una digitalizzazione convinta e decisa, che in un modo o nell’altro è destinata a fare scuola e cambiare il mondo del gaming moderno, già a partire da Xbox Series X.

Il passato: Games With Gold e il Play Anywhere

Il progetto di conversione al digitale è partito da una rivisitazione dei titoli gratuiti regalato sul PlayStation Plus, parliamo dei Games With Gold, che permetteva e permette ancora oggi a chiunque abbia un abbonamento GOLD di scaricare ben quattro giochi gratuiti. Un punto di partenza importante che ha fatto capire a Xbox quanto siano importanti i titoli digitali e la retrocompatibilità in un ecosistema complesso come quello che aveva in mente il buon Phil Spencer.

Ciò ha portato a riflettere su come evolvere tutto questo, su come riprendere in mano l’idea di Games for Windows Live, cercando di non commettere gli stessi errori. Da qui è nato: Xbox Play Anywhere, un primo approccio al PC Gaming che si sarebbe poi evoluto in qualcosa di decisamente più ampio, andando a toccare Xbox Game Pass, xCloud e tanto altro. Play Anywhere venne annunciato in un momento perfetto, la presentazione di Gears of War 4 durante l’E3 2016. Il servizio consisteva e consiste nell’acquistare un gioco sullo store Xbox per ottenere una copia sia per PC che per Xbox. Questo non funziona chiaramente per tutti i giochi, ma almeno per le esclusive c’è la certezza di poter per esempio avere Halo, Gears o Sea of Thieves per entrambe le le piattaforme, condividendo dati di salvataggio, progressi, obiettivi e lista amici.

Sea of Thieves

L’idea era quella di unire le community PC e console sotto lo stesso tetto, un’idea che nel corso degli ultimi è praticamente diventata realtà, con il cross-play che ormai è una costante nei videogiochi in uscita, persino su console concorrenti come Nintendo Switch e PlayStation 4. Microsoft e il team Xbox, insomma, hanno realizzato qualcosa che sembrava impossibile: unire le community sotto lo stesso tetto e sfruttando, nella maggior parte dei casi, l’infrastruttura Xbox Live e tutte le sue caratteristiche.

Il presente: Xbox Game Pass

Partito come un servizio contorno dell’offerta Xbox Live Gold, Game Pass è divenuto rapidamente imprescindibile per ogni possessore Xbox e PC. Con l’avvento dei titoli in esclusiva al day one nell’abbonamento e giochi tripla A pochi mesi dal rilascio, 10 milioni di giocatori hanno già sottoscritto Xbox Game Pass; numero che giorno dopo giorno aumenta, grazie all’arrivo di nuovi giochi Xbox Game Studios e il miglioramento del Game Pass PC.

Ad oggi, Xbox Game Pass può essere considerato a tutti gli effetti come il Netflix dei videogiochi, un accostamento appropriato, soprattutto riflettendo alle potenzialità che potrà offrire grazie a xCloud, permettendo a tutti di usufruire dei giochi ovunque si voglia, con il proprio dispositivo mobile. Se ci pensate, Netlix sopravvive principalmente grazie alle produzioni originali, produzioni su cui Microsoft punta tantissimo con l’arrivo della nuova generazione, motivo che ha spinto l’azienda ad ampliare i propri studi, dando vita agli Xbox Game Studios. Invece dei Netflix Original, abbiamo quindi i giochi esclusivi, quelli che dovrebbero spingere gli utenti ad abbonarsi e che potranno usufruire per sempre.

Xbox Game Pass su PC

Il modello vincente di Xbox Game Pass ha già portato inevitabili benefici a diverse produzioni, dai videogiochi indipendenti – che in pochi avrebbero magari acquistato al day one – fino alle esperienze online che necessitano di aggiornamenti continui come State of Deacy 2, Gears 5 e l’incredibile Sea of Thieves, ormai diventato un vero e proprio fenomeno di riferimento. Il successo e la community così numerose che ruota intorno a questi giochi sarebbero state impossibili da creare con un modello basato sulla classica vendita dei giochi. Game Pass non è quindi un mero mezzo alternativo all’acquisto, ma un vero e proprio metodo per allargare la community e far conoscere titoli indipendenti o particolarmente originali.

Abbiamo parlato dei vantaggi dal punto di vista ludico, ma anche da quello economico ci sarebbe da parlare. Xbox Series X verrà lanciata, come tutti sappiamo, con Halo Infinite, uno dei giochi più attesi dell’anno, nonché una delle proprietà intellettuali più importanti e vendute di sempre. Se in passato normalmente eravamo costretti ad acquistare una Xbox o una console nuova, spendendo diverse centinaia di euro e dovendo obbligatoriamente acquistare dei giochi per il lancio, oggi con Xbox Game Pass tutto questo viene ammortizzato. Compreremo Xbox Series X e con 10 euro in più potremo iniziare a giocare a centinaia di giochi, tra cui Sea of Thieves, Gears 5, Forza Horizon 4 e nuove esperienze come Scorn, The Medium, The Ascent e, ovviamente, Halo Infinite. Capite bene che stiamo parlando di un vantaggio non da poco per il consumatore considerando che potrebbe comprarsi Series X senza dover spendere, almeno inizialmente, cifre folli per poter giocare, sin da subito, prodotti ottimizzati, giochi retrocompatibili e l’ultimo capitolo di Halo.

Halo Infinite

Ma Xbox Series X è solo la punta dell’icerberg, poiché Xbox Game Pass, come sappiamo, è disponibile anche su PC e lo sarà presto anche tramite xCloud. Potenzialmente potremo giocare con questo abbonamento ovunque vogliamo, quando lo desideriamo. I PC Gamer potranno scaricare e giocare sin dal day one ad Age of Empires IV, tanto per citarne uno. E chi va in giro in treno, in futuro, potrà avviare una partita di Hellblade II. Tutto questo non può far altro che rendere Xbox Game Pass uno dei servizi di punta di casa Microsoft, vera killer app della prossima generazione di console e videogiochi.

Il futuro: xCloud e Smart Delivery

La conversione al digitale di Microsoft non si ferma a Xbox Game Pass, ma punta a raggiungere tutti i 2 miliardi di videogiocatori del mondo. Per farlo, come già detto, si vuole puntare su videogiochi originali esclusivi all’interno del proprio ecosistema, un ecosistema destinato a divenire ancora più grande con Project xCloud – il servizio di game streaming di Microsoft – e il nuovo sistema Smart Delivery, in arrivo con Xbox Series X.

Project xCloud

xCloud si racconta da solo, un progetto che abbiamo seguito e testato nel corso delle ultime settimane. La volontà dell’azienda di Redmond è quella di poter far giocare chiunque ovunque si desidera: fuori casa, in casa, sui mezzi di trasporto, in vacanza, e il tutto senza dover per forza possedere una console Xbox o un PC. Pagate un abbonamento e avviate decine e decine di giochi semplicemente connettendovi a Internet attraverso una rete Wi-fi o mobile. Project xCloud riesce quindi a fare quello che Google Stadia non è ancora stata in grado di realizzare: evolvere il gaming in mobilità, sfruttare uno smartphone per giocare ad Halo, a Gears, a Skyrim; uno di quei sogni che abbiamo sempre sognato e che non credevamo fosse possibile.

Dal prossimo anno xCloud sfrutterà la potenza di Xbox Series X per migliorare risoluzione e dettagli grafici, inoltre come abbiamo già detto, integrerà Game Pass per poter sfruttare una libreria enorme ovunque noi siamo. xCloud punta quindi a entrare in contatto con i milioni di giocatori smartphone, rischiando persino di far breccia in un mercato che non ha mai funzionato per Xbox, quello giapponese.

E se con xCloud Microsoft punta a fare un passo deciso verso il game streaming, dall’altra parte il mercato delle console classiche è ancora fondamentale, e Xbox Series X ne è un esempio concreto. La domanda, tuttavia, sta cambiando e la gente vuole spendere il meno possibile, soprattutto perché – come ha più volte ribadito Phil Spencer, Head of Xbox – ci troviamo in un momento di incertezza economica per tutti. Bisogna quindi ridurre i doppi acquisti, le remastered, venendo incontro ai giocatori e al consumatore finale, e per farlo si punta sulla retrocompatibilità, sullo Smart Delivery, sul sistema che permette di potenziare, e ottimizzare, il titolo dalla versione precedente a quella più performante e viceversa. Con alcuni prodotti – a totale discrezione dello sviluppatore – potremo acquistare un titolo su Xbox One e giocarlo successivamente su Series X ottimizzato e migliorato tecnicamente e graficamente, il tutto in maniera gratuita, semplicemente scaricando l’ultima versione dallo store. Un sistema che farà risparmiare diversi soldi agli acquirenti, fornendo una spinta in più al mercato e donando nuova linfa vitale a tutte quelle produzioni che rischiano di ritrovarsi etichettate semplicemente come “vecchie”.

Il presente, il passato e il futuro di Xbox, insomma, ruotano attorno a una silente conversione al digitale che sarà fondamentale per rivoluzionare il mercato videoludico attuale, attirando più utenti, spingendo a giocare di più; con più mezzi e più libertà, senza vincoli, aumentando le possibilità di approcciare titoli più vari e diversificati. Xbox sta mantenendo la sua promessa del volersi proiettare “Beyond Generation“, non focalizzandosi su una generazione di console, ma su un ecosistema in grado di accomunare milioni di giocatori da PC, Xbox, mobile e qualunque altro dispositivo che possa essere trasformato in un nuovo mezzo, atto a condividere la passione inarrestabile dell’intrattenimento videoludico. Intrattenimento che è destinato a evolversi in qualcosa che possa essere usufruito da tutti e questo, Microsoft, sembra averlo capito da tempo.

Fonte: tomshw.it

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