Altoparlante Pelty. Acqua o fuoco, la musica ora scorre e si accende

Altoparlante Pelty. Acqua o fuoco, la musica ora scorre e si accende

Il primo emette musica con il fuoco, il secondo con l’acqua. E nessuno dei due somiglia a un normale altoparlante bluetooth, di quelli che si collegano senza bisogno di cavi allo smartphone. Sono nuove, strane, frontiere della musica in streaming che rifiuta le prese elettriche. Partiamo dal Pelty, creato in Italia. Ha un secondo corpo legato all’altoparlante e basta accendere lo stoppino in un piccolo serbatoio perché, grazie al differenziale di temperature, la cella sovrastante generi abbastanza energia per far funzionare il sistema. Attenzione: mai, mai usare la benzina da accendino come abbiamo fatto noi, perché puzza terribilmente. Va bene l’alcol domestico o ancor meglio, pare, il bioetanolo che è inodore. A sorpresa il Pelty non suona affatto male, anzi. Tutto in ceramica, di sera fa anche la sua figura con il lumino che diffonde una luce fioca. Controindicazioni: malgrado il parafiamma che circonda il serbatoio, se avete bambini a casa è meglio metterlo in luoghi dove non lo possano raggiungere; di tanto in tanto bisogna riempire il serbatoio; il prezzo è stellare: 1.200 euro. Un po’ alto per un altoparlante wireless, benché opera dell’ingegno italiano. 


Nelle Filippine, invece, hanno deciso di puntare sull’acqua. Quella della doccia, per essere precisi. L’Hydropower Bluetooth Speaker della Ampere la usa per dare energia all’altoparlante, che va inserito sopra il soffione. Certo, l’uso è limitato al tempo della doccia e, se non amate cantare a squarciagola sotto l’acqua, tutto sommato è poco utile. Eppure, per quanto bizzarro possa sembrare,  all’ultimo Consumer Electronic Show, la fiera hi-tech americana, è stato indicato come una delle innovazioni migliori dell’anno. 

Sul Venerdì del 5 febbraio 2021

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