Sono oltre 40 milioni gli italiani sul Web

Sono oltre 40 milioni gli italiani sul Web

Il 2020, complici pandemia e lockdown, è stato l’anno dell’accelerazione digitale. Il 2021 è l’anno del consolidamento. I dati di misurazione dell’Audience digitale di Comscore evidenziano i cambiamenti avvenuti e le tendenze emergenti nelle abitudini di fruizione di Internet, causati dalla pandemia. Due dati emergono su tutti. Si è stabilizzata la crescita nell’uso di Internet: sono 40,9 milioni gli italiani connessi a Internet ogni mese, per un tasso di penetrazione del 75 % sulla popolazione maggiorenne. Sono le app a farla da padrone, rappresentando il 75% del totale del tempo speso online.

Crescita consolidata e nuove forme di fruizione

La crescita nell’uso della rete registrata nel 2020 si è stabilizzata nel 2021. Sono 40,9 milioni (valore medio negli undici mesi) gli italiani che ogni mese si connettono a Internet, dato in crescita del 6% rispetto al 2019, ma ancora lontano dai livelli di penetrazione dei Paesi digitalmente più evoluti (USA 91%; UK 86%).
 


Analizzando gli andamenti mensili emerge che i picchi di utilizzo hanno coinciso con le varie fasi di recrudescenza del virus e dell’intensità delle misure di contenimento. L’impatto della pandemia appare inoltre evidente anche nelle categorie di contenuti che hanno fatto registrare una crescita maggiore. Rispetto al 2019 si registrano incrementi del 53% degli utenti unici delle categoria politica; del 48% della categoria scuola e università; del 29% della categoria salute, i cui livelli di utilizzo sul totale della popolazione on line hanno raggiunto rispettivamente il 56%, il 64% e l’86% di penetrazione. E gli incrementi maggiori si registrano nella fascia di popolazione più matura (over 45), con crescite del 76% su politica; 70% scuola e università e 53% salute.
Il Covid 19 conferma così il suo ruolo di acceleratore nella fruizione dei servizi online per le funzioni di pubblica utilità e nel rapporto con la PA.

“Appification” e tempo speso online

Gli Italiani trascorrono in rete un tempo medio di 2 ore e 37 minuti al giorno, dato allineato con quello del 2020 ma in crescita del 12% rispetto al 2019. Restano piuttosto marcate le differenze generazionali: i giovani (18-24 anni) che passano su Internet 3 ore e 17 minuti al giorno (+22% rispetto al 2019), quasi un’ora in più rispetto alle classi d’età più mature (45+ con 2 ore e 25 minuti al giorno e un +15% sul 2019).
 


Il 75% del tempo trascorso online viene speso attraverso le app mobile (+8% rispetto al 2019). Il report evidenzia in tutta la sua portata il fenomeno dell’“Appification” nella fruizione di Internet, con conseguenze importanti sugli equilibri di mercato. Le prime 10 app per penetrazione sul mercato italiano sono tutte di proprietà di Facebook, Google e Amazon e le prime 10 app sulla metrica del tempo speso complessivamente considerate rappresentano il 58% del totale tempo speso in app.
 
FIGURA 3


Anche nel mondo delle app l’effetto pandemia si è fatto sentire: confrontando i primi undici mesi del 2020 con quelli del 2019 le prime tre app in termini di aumento degli utenti unici mensili erano tutte di soluzioni di videoconferenza (Teams, Zoom, Google Classroom); mentre quella con la crescita più forte nei primi undici mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020 è l’app IO ed all’interno della Top Ten figurano anche l’app Ufficio Postale e l’app Poste ID, confermando il sempre più intenso utilizzo della rete per servizi di pubblica utilità.

Le diete mediatiche degli utenti

Altro elemento che salta agli occhi dal report sull’Audience digitale di Comscore è che le diete mediatiche degli utenti sono strettamente legate alla variabile generazionale. Sui principali segmenti demografici sono stati messi a confronto il tempo speso sulla TV lineare (dato Auditel) con quello trascorso nella fruizione di contenuti digitali di intrattenimento genericamente inteso e informazione (le categorie: intrattenimento; social network; messaggistica; news e giochi).
 


Sul totale della popolazione la televisione è ancora regina (76%), ma analizzando nel dettaglio l’articolazione socio-demografica si osservano notevoli differenze. Nel segmento 18-24 anni la componente digital raggiunge il 65%, con la categoria intrattenimento on-line (dominata dai provider di video on-line) che pesa per un 30% a fronte del 35% della televisione. La fascia d’età 25-34 anni mostra una distribuzione più equilibrata (55% TV e 45% Digital) mentre il peso della televisione cresce proporzionalmente all’aumentare dell’età.
 
 


«Alla fine del 2021 si consolida la crescita dell’utilizzo di Internet generato dalla pandemia in tutte le fasce d’età e soprattutto su determinate aree di attività che scontavano uno storico ritardo di digitalizzazione nel nostro Paese – commenta Fabrizio Angelini CEO di Sensemakers che rappresenta in esclusiva Comscore in Italia –. Alcuni fenomeni strutturali come la progressiva concentrazione del tempo speso sulle applicazioni mobili dei principali player e la differenziazione della fruizione dei contenuti informativi e di intrattenimento su base generazionale, sembrano destinati a caratterizzare l’evoluzione del settore anche nel prossimo futuro».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *