L’accordo tra Musk e Twitter è saltato

L’accordo tra Musk e Twitter è saltato

L’aquisto di Twitter da parte di Elon Musk è saltato. La conferma è arrivata nella tarda serata di ieri, qualche ora dopo le rivelazioni del Washington Post che, citando diverse fonti vicine all’affare con cui l’amministratore delegato di Tesla ha provato a rilevare il 100% del social network per 44 miliardi di dollari.

Lo staff di Musk ha stabilito di non poter verificare il numero degli account spam di Twitter e che è pronto ad “un drastico cambio di direzione”. Inoltre la squadra avrebbe “smesso di impegnarsi nelle discussioni sul finanziamento” per l’accordo.

Musk per questa operazione ha deciso di farsi aiutare anche dal co-founder di Oracle Larry Ellison, Sequoia Capital, la società di venture capital Andreessen Horowitz, Fidelity, Binance e la società di investimento statale del Qata.

La grana degli account falsi

Lo scorso 13 maggio Musk aveva annunciato la sospensione temporanea dell’accordo con Twitter proprio per chiedere numeri aggiornati sul numero di acoount falsi presenti sulla piattaforma. Ancora, il 6 giugno l’imprenditore ha avvertito di nuovo l’azienda che senza una totale apertura dei dati sulla quantità di account falsi presenti sulla piattaforma l’accordo raggiunto ad aprile poteva tranquillamente saltare. 

Per il social sono il 5%. Per Musk e il suo staff molti di più. Per alcuni esperti potrebbero essere il doppio, se non addirittura il 15% del totale degli account presenti. L’accordo per Twitter prevede una clausola di risoluzione da un miliardo di dollari che Musk dovrebbe pagare nel caso in cui si tirasse indietro.

Perché è importante la questione dei bot?

Un bot su Twitter è un software che controlla un account. Lo può controllare in parte, o del tutto. Di fatto quindi, l’accoung gestito da un software non esiste. Non è una persona reale. Questo programma può ad esempio eseguire autonomamente alcune delle azioni disponibili sulla piattaforma, come pubblicare tweet o retweet, mettere mi piace o seguire altri utenti.

Sono i comportamenti di quelle che vengono chiamate botnet: account che, se coordinati, riescono a fare emergere un trend sulla piattaforma, a rilanciare dei contenuti che il gestore della botnet desidera, commentare, criticare, insultare in massa un account. E’ una delle piaghe principali un po’ di tutti i social.

I bot sono programmati in base a una serie di regole, hanno alcuni obiettivi, magari interagire con tutti i contenuti che hanno all’interno una determinata parola chiave. Per Musk, i bot sono importanti perché non consentono di definire un vero valore commerciale di Twitter. E senza sapere il loro numero effettivo il valore commerciale del social diventa difficile da stabilire. 

Twitter licenzia il 30% del team del recruiting

Intanto nella notte Twitter ha annunciato il licenziamento del 30% del team dedicato al recruiting, a due mesi dal blocco delle assunzioni in tutta l’azienda. Lo ha fatto sapere un portavoce del social network a Techcrunch, rifiutando di condividere il numero esatto di dipendenti interessati. Da mesi, Twitter ha sospeso la maggior parte delle assunzioni e dei rientri, a parte i ruoli più critici.

E’ l’ennasima difficoltà che interessa i colossi del web, tanto che si stima che negli ultimi due mesi siano stati licenziati oltre 30.000 lavoratori nel settore, con i social network non immuni alla crisi del mercato.

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