La guerra, ma per gioco: così Slitherine crea wargame anche per il Pentagono

La guerra, ma per gioco: così Slitherine crea wargame anche per il Pentagono

“Lo so, sono solo soldatini, ma il livello di felicità ti porta su Plutone!”, dice Paolo Paglianti, insignito da poco del titolo di Miglior Generale, ovvero miglior giocatore del torneo European Team Challenge, nel quale il team italiano si è qualificato terzo, alle spalle di Polonia e USA.

Panzer Corps 2 di Slitherine
Panzer Corps 2 di Slitherine 

Il Pentagono

Da anni Paglianti lavora presso Slitherine, un publisher di videogame focalizzato sui giochi di strategia, fondato nel 2000 da Iain e JD McNeil, abilissimi giocatori di wargame della Nazionale inglese, e da Marco Minoli, socio italiano. L’azienda conta oggi più di 120 assunti tra Epsom (Londra), lo studio polacco e la sede di Milano dove lavorano 14 persone che gestiscono il marketing di tutto il gruppo e sono guidate dal veterano dell’industria videoludica nostrana Marco Minoli. Paolo Paglianti si occupa della comunicazione del gruppo, e insieme con Alberto Casulini si occupa anche della selezione dei giochi da acquisire.

Slitherine ha pubblicato videogame come Starship Troopers: Terran Command, Warhammer 40,000 Battlesector e il franchise di Panzer Corps, un wargame che riproduce tatticamente le battaglie della Seconda Guerra Mondiale. Ci dice Paglianti: “Il livello di complessità e accuratezza dei giochi è tale che nel 2017 il Pentagono ci ha contattati per realizzare una versione professionale dei simulatori moderni che già vendevamo come prodotti commerciali. Oggi Slitherine, con la sua etichetta Matrix Pro, fornisce diversi titoli, Command Modern Operations, Flashpoint Campaigns, Combat Mission, alla Difesa della maggior parte dei Paesi NATO, tra cui USA, UK, Germania e Australia”.

La strategia e il caso

Un gioco di strategia da tavolo è una via di mezzo tra gli scacchi e Risiko, possiede la profondità e la complessità del primo, ma poi c’è il lancio dei dadi per simulare l’incertezza e l’alea degli eventi. Si sceglie il proprio esercito, si crea un campo di battaglia realistico e poi si seguono delle regole che permettono di simulare la battaglia, con misurini per muovere le unità e dadi per capire come procede uno scontro. La vittoria è data al 70% dall’abilità tattica, al 30% dalla fortuna. Spiega Paglianti: “Ovviamente, quando due giocatori esperti si incontrano, conta molto il dado. Non si vince nulla di rilevante né premi in denaro, giochiamo tutti per passione per la storia e per la simulazione, è soprattutto un’ottima scusa per ritrovarci. Una partita dura circa due o tre ore, più che gestibile per una serata tra amici”.

La squadra italiana composta dal Capitano Livio Tonazzo, Giacomo Velini, Flaviano Maggioni, Tiberio Vinante, Antonio Soncini e da Paolo Paglianti si è preparata negli ultimi 11 mesi per European Team Challenge (ETC), torneo che vede presenti anche le squadre di USA e Nuova Zelanda.

Il gioco utilizzato nel torneo è Flames of War, dell’editore Battlefront, il wargame più giocato al mondo a tema Seconda Guerra Mondiale, ci dice Paglianti: “L’ETC è come la Champions League di Flames of War, perché si incontra il meglio di ogni nazione. Ogni squadra presenta i sei migliori giocatori della sua Nazione, ognuno con l’esercito preferito, e poi ci si affronta come squadra”.

Il torneo si è svolto in Belgio a Hasselten, ha visto la partecipazione di 18 squadre, più di 100 giocatori, con oltre 50 tavoli che riproducevano ambientazioni della Seconda Guerra Mondiale, dal deserto libico a Stalingrado, dalle campagne della Francia all’Italia.

ETC si gioca su tre giorni e sei partite, due al giorno. La nostra nazionale ha affrontato alcuni tra i team più forti del mondo, tra cui Polonia e Usa, aggiudicandosi il terzo posto come squadra, Paglianti invece ha vinto il titolo di Miglior Generale, miglior giocatore dell’intero torneo, con sei vittorie piene su sei. Ci dice: “Una soddisfazione pazzesca, considerando il livello di abilità del torneo. Oltre alla soddisfazione per il podio di squadra e il titolo di migliore giocatore in Europa, anzi, a pensarci bene, del mondo!”.

La storia

I campi di battaglia simulati sono pressoché sconosciuti al grande pubblico, molti pensano ad adulti che giocano con i soldatini, eppure è una forma di intrattenimento con una storia importante, longeva e con largo seguito, ci spiega Paglianti: “Uno dei primi regolamenti di wargame lo ha scritto HG Wells, geniale autore di fantascienza de La Guerra dei mondi e La Macchina del tempo. Il testo è intitolato Little Wars e lo ha scritto nel 1913. Di fatto, anche gli scacchi sono un gioco di strategia, basta pensare come i pezzi ricordino delle unità militari, come le torri d’assedio o la cavalleria”.

Il wargame come lo conosciamo oggi è fiorito negli anni ’70 e ’80 con una moltitudine di regolamenti sia per scontri fittizi, sia storici. Quando i computer sono diventati personal, il passo verso le versioni digitali è stato velocissimo: “Oggi esistono titoli per PC che simulano praticamente ogni scontro della Storia e della fantasia”. Per Paglianti la passione per i videogame di strategia nasce su PC Amiga, quando Internet non esisteva ancora: “A inizio anni 90 ho scoperto i giochi di strategia da tavolo ed è stato subito amore. Ho iniziato con i classici Warhammer e Warhammer 40,000 di Games Workshop, poi sono passato ai giochi storici. Giocando a DBMM, wargame che permette di simulare battaglie del periodo antico e medioevale, nel 2002 ho vinto il titolo di Campioni del Mondo a squadre”.

Un momento felice

Non solo videogiochi, anche i wargame da tavolo vivono un periodo particolarmente felice. Per incontrarsi i giocatori possono contare su club un po’ ovunque in tutta Italia ed Europa, continua Paglianti: “Grazie ai social e a Internet è relativamente facile trovare giocatori e persone con la stessa passione. A Milano esistono, per esempio, tre o quattro ludoteche che permettono di incontrarsi e giocare. Ognuno si porta l’armata da casa, collezionare soldatini e pitturarli è peraltro un hobby nell’hobby”.

Per chi volesse approcciare questa forma di intrattenimento, al momento, come spiega Paglianti, “tra le simulazioni storiche vanno molto ci sono due titoli, Art de la Guerre, d’ambientazione antica e medioevale, e Flames of War che simula battaglie della Seconda Guerra Mondiale”.

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