Il sogno di ogni allenatore di calcio: un algoritmo per non sbagliare mai

Il sogno di ogni allenatore di calcio: un algoritmo per non sbagliare mai

Esiste un lato invisibile del calcio rivoluzionato dalla tecnologia, un modo di leggere le partite profondamente influenzato dai dati raccolti sul campo ed elaborati da potenti algoritmi.

Può un computer, in tempo reale, dare indicazioni efficaci agli allenatori, tali da condizionare le loro scelte al di là di intuito e competenza tattica? Non solo è possibile ma queste sono le notifiche che potrebbe ricevere, durante una partita, chi siede per esempio sulla panchina del Sassuolo:

! 20’ pt. La disponibilità a ricevere il passaggio da parte di Berardi sulla fascia destra sta aumentando

  • “Berardi ancora non ha ricevuto palla in quella zona”

! 30’ pt. La pressione applicata da Sassuolo sugli avversari sta aumentando del 20% rispetto al primo quarto d’ora

  • “Aumenta la pressione, il Sassuolo sta crescendo”

VAR, Goal Line Technology, realtà aumentata: negli ultimi anni il gioco del calcio è investito da una straordinaria evoluzione tecnologica. I nuovi strumenti a disposizione permettono di raccogliere una quantità di dati sempre maggiore.

Diventa quindi di fondamentale importanza trasformare i dati “big”, ovvero di grande quantità, in dati “smart”, cioè poche e utili indicazioni estratte attraverso l’elaborazione e l’analisi.  È questo l’obiettivo del progetto Virtual Coach, uno strumento sviluppato da Math&Sport, spin-off del Politecnico di Milano.

A partire dalla scorsa stagione la Lega Serie A ha dato la possibilità a tutti i club di usare il Virtual Coach. Attraverso un sistema di videocamere nello stadio, vengono raccolti i dati posizionali dei giocatori e della palla, come coordinate spaziali sul campo di calcio, circa 20 volte al secondo. Modelli matematici e algoritmi di intelligenza artificiale elaborano questi dati grezzi per costruire indicatori fisici e tattici in tempo reale che supportano gli staff tecnici nelle analisi e nelle decisioni.

Nel calcio moderno, nelle aule di Coverciano come in tv, si parla frequentemente degli stili di attacco di una squadra, confrontando quelle che offrono un calcio propositivo – attraverso la manovra – con quelle che attendono il momento giusto per ripartire velocemente in contropiede, nel tentativo di sorprendere l’avversario.

Quantificare e misurare questo diverso approccio è stato fino ad oggi molto complicato, a causa dell’enorme mole di situazioni e azioni in una partita. Nelle 380 partite di Serie A disputate in questa stagione, ci sono state quasi 60.000 azioni, di cui oltre 50.000 manovrate e oltre 8.000 di transizione.

Grazie agli algoritmi del Virtual Coach questo tipo di analisi è oggi possibile e a disposizione di staff tecnici e allenatori (anche in tempo reale). Il sistema riesce a categorizzare ogni singola azione nel momento stesso in cui si sta svolgendo. E salva tutte le informazioni chiave, come per esempio la velocità media dei giocatori, la durata e l’efficacia della manovra.

Grazie a questo sistema innovativo si può studiare il gioco in maniera più profonda e dettagliata. Emergono infatti correlazioni e trend molto interessanti, come quelli proposti nella tabella seguente:

RANKING AZIONI MANOVRATE

Rank

Squadra

N. medio Manovrate

1

JUVENTUS

77.7

2

ATALANTA

77.6

3

LAZIO

76.4

4

SPEZIA

76.1

5

FIORENTINA

75.3

6

SASSUOLO

74.8

7

ROMA

72.9

8

NAPOLI

72.2

9

CROTONE

71.6

10

BOLOGNA

69.6

11

INTER

69.5

12

GENOA

69

13

MILAN

68.9

14

TORINO

68.7

15

VERONA

68.5

16

PARMA

67.9

17

SAMPDORIA

67.7

18

UDINESE

67.5

19

CAGLIARI

67

20

BENEVENTO

58

Le prime squadre per numero di azioni manovrate sono Juventus, Atalanta e Lazio. Rispetto alle posizioni occupate nella classifica finale della Serie A 2020-2021, le “sorprese” sono Spezia e Fiorentina rispettivamente al quarto e quinto posto della speciale lista compilata dal Virtual Coach, e il Crotone nono. In realtà queste squadre prediligono il consolidamento del possesso palla rispetto alle ripartenze veloci. In fondo alla lista ci sono squadre che preferiscono verticalizzare maggiormente con lanci lunghi, dunque optando per un numero di azioni manovrate inferiore a quelle che prevedono transizioni, come si può osservare grazie alla tabella seguente:

RANKING AZIONI DI RIPARTENZA – numero medio azioni di transizione a partita

Rank

Squadra

N. medio Transizioni

1

LAZIO

13.3

2

CROTONE

13.2

3

SAMPDORIA

12.9

4

TORINO

12.5

5

UDINESE

12.5

6

BOLOGNA

12.0

7

PARMA

11.9

8

GENOA

11.9

9

ATALANTA

11.9

10

ROMA

11.8

11

VERONA

11.5

12

MILAN

11.1

13

FIORENTINA

10.9

14

BENEVENTO

10.8

15

CAGLIARI

10.5

16

SPEZIA

10.4

17

INTER

10.1

18

NAPOLI

10.0

19

JUVENTUS

9.9

20

SASSUOLO

9.2

Le prime squadre di questa speciale classifica, come Sampdoria, Udinese e Torino, sono generalmente votate alla verticalizzazione immediata una volta riconquistato il pallone. Di contro, le squadre che non prediligono le azioni in ripartenza sono generalmente quelle che occupano una posizione di classifica di Serie A più alta (Inter-Napoli-Juventus) o tipicamente votate al consolidamento del possesso (Sassuolo).

DURATA DELLE AZIONI vs VELOCITÀ DI SQUADRA (media velocità giocatori)

In questo grafico sono state considerate tutte le azioni manovrate

Si nota come in generale le squadre di alta classifica abbiano una durata delle azioni maggiore, abbinata a un ritmo di squadra più basso. Questo dato può essere indicatore del fatto che queste squadre preferiscono una manovra più ordinata e meno frenetica rispetto alle altre squadre del campionato. In particolare il Sassuolo risulta essere la squadra che effettua azioni manovrate in media molto lunghe (+23s). L’eccezione è rappresentata dall’Atalanta, che a differenza delle tradizionali big del campionato, fa azioni più brevi in media, ma con un ritmo di squadra elevato.

AZIONI MANOVRATE: PERICOLOSITÀ vs DURATA

In questo grafico sono state considerate solo le azioni più pericolose di ogni squadra

La pericolosità è un indice proprietario di Math&Sport che prende in considerazione la posizione in campo dei giocatori e del portatore di palla per capire il pericolo potenziale che può generare quella specifica azione, indipendentemente dall’esito della conclusione in porta.

Esiste una netta separazione tra le squadre di prima fascia, che sono le più pericolose e che mediamente fanno azioni prolungate, e quelle di seconda fascia che producono azioni più brevi e mediamente meno pericolose.

All’interno dei due gruppi ci sono però delle differenze: mentre Atalanta, Milan e Lazio prediligono azioni più brevi (sotto i 22 secondi in media), Roma, Napoli, Juventus, Inter e Sassuolo preferiscono azioni più lunghe. Interessante notare come in queste speciale classifica sia il Sassuolo (quasi 26 secondi di media) a costruire azioni con una durata maggiore.

Il rapporto tra durata e pericolosità delle azioni smentisce un pò il pensiero comune secondo cui l’Inter avrebbe vinto il titolo 2020-2021 grazie alle verticalizzazioni immediate su Lukaku. Le azioni manovrate dei nerazzurri durano, secondo gli algoritmi del Virtual Coach, mediamente ben oltre 20 secondi, segno che la squadra ha una costruzione del gioco complessa con molti passaggi preparatori alla giocata risolutiva.

L’altro aspetto interessante che emerge, infine, è che Atalanta e Sassuolo hanno avuto, più di tutte nell’ultimo campionato di Serie A, un stile di gioco molto caratterizzato. Gasperini, tecnico dell’Atalanta, avendo basato l’efficacia della sua squadra sull’aggressione alta non ha bisogno di azioni prolungate per raggiungere grande pericolosità.

La squadra bergamasca ha infatti una durata media per azione in linea con quella dei piccoli club,  ma rispetto a questi le sue azioni sono spesso sviluppate interamente nel terzo offensivo, vale a dire nella zona di campo presidiata dalla difesa avversaria, quindi con un tasso di incisività molto più alto.

Al contrario il Sassuolo ha costruito la sua identità di gioco, e la sua forza, sul continuo possesso palla, fin dalla propria area di rigore, abbassando volutamente il ritmo di gioco e arrivando con calma e con tutti gli efffettivi nella metà campo offensiva. Anestetizzare l’avversario per poi colpirlo al momento giusto è stata la formula adottata da De Zerbi e che traspare dai dati raccolti.

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