YouTube si apre ai bambini, ora l’Account Google supervisiona anche i video

YouTube si apre ai bambini, ora l’Account Google supervisiona anche i video

È VERO, YouTube ha lanciato ormai da sei anni la sua piattaforma autonoma per i bambini fino ai 13 anni, YouTube Kids. Ma i contenuti che attraggono un 12enne non sono gli stessi di una utente della prima elementare. Per questo YouTube, fra le piattaforme che più di altre hanno investito per tentare di rispettare prima e meglio le regole sui minori previste dal Children’s Online Privacy Protection Act statunitense e poi, da alcuni anni, a quelle prescritte dal Regolamento generale europeo per la protezione dei dati personali, aggiunge un tassello alla sua strategia. Una nuova opzione destinata ai genitori che reputino i propri figli preadolescenti e adolescenti pronti per esplorare YouTube – la piattaforma principale, non la sua gemella per i più piccoli – tramite un account supervisionato.

“Sin dall’inizio, YouTube è una piattaforma rivolta agli utenti di età superiore a 13 anni e, se bambini vogliono utilizzare la piattaforma, raccomandiamo sempre ai genitori di farlo insieme a loro” spiega il gruppo in un post sul blog ufficiale. Sottolineando dunque la necessità di utilizzare YouTube Kids (dove pure qualche problema non è mancato, nel corso degli anni) ma prendendo anche atto di come quel contenitore, superati i dieci anni, non sembri più troppo adeguato agli interessi dei nativi digitali: “I genitori e i bambini più grandi ci hanno segnalato che gli utenti preadolescenti e adolescenti hanno necessità diverse, che i nostri prodotti non soddisfacevano completamente – confermano infatti da San Bruno – crescendo, i bambini mostrano una curiosità insaziabile e un bisogno di acquisire maggiore indipendenza trovando nuovi modi per imparare, creare e sviluppare un senso di appartenenza”. Insomma, cartoon e altre clip selezionate a un certo punto, non vanno bene. Eppure la piattaforma non può essere utilizzata sopra i 13 anni. Come fare?

YouTube si aggiunge alle opzioni dell’Account Google supervisionato

La soluzione sta in un nuovo strumento che consentirà ai genitori di fornire l’accesso a YouTube ai propri figli tramite un Account Google supervisionato. Aprirne uno per il proprio figlio under 13 è ovviamente già possibile, all’interno delle opzioni di Family Link. Il punto è che fino a oggi attraverso quell’account non c’era modo di concedere e controllare l’accesso a YouTube. Si potevano controllare solo la ricerca, le app su Google Play, i dispositivi Android, la posta elettronica di Gmail e Chrome. Ora si aggiunge dunque questa possibilità: una porta d’accesso alla più grande piattaforma video del mondo da oltre due miliardi di utenti. L’ggiornamento lanciato oggi è in versione beta e ci vorranno settimane, o forse qualche mese, per poterlo utilizzare ovunque. L’esperienza con supervisione, che verrà migliorata nel tempo tenendo conto dei feedback di genitori e ragazzi, include impostazioni relative ai contenuti e funzionalità limitate per un pubblico di preadolescenti e adolescenti.

Le tre fasce di video: Esplora, Esplora altro e Gran parte di YouTube

Sono tre le fasce possibili per lasciar utilizzare YouTube ai figli, tre diversi tipi di impostazioni relativi ai contenuti visualizzabili. La prima si chiama “Esplora” ed è pensata per i bambini che sono pronti ad abbandonare YouTube Kids ma con estrema cautela. Prevede infatti un’ampia gamma di video in genere adatti agli spettatori dai 9 anni in su, ad esempio vlog, tutorial, video di gaming, clip musicali, notizie, contenuti didattici e altro ancora.

C’è poi la fascia “Esplora altro”: consente la visualizzazione di contenuti in genere adatti agli spettatori dai 13 anni in su e include un insieme più ampio di video così come i live streaming, nelle stesse categorie disponibili per “Esplora”. Infine c’è l’ultimo livello, quello più permissivo, che si chiama “Gran parte di YouTube”: questa impostazione comprende la possibilità di vedere la quasi totalità di video su YouTube, ad eccezione di quelli con contenuti soggetti a limiti di età, “e include argomenti sensibili che potrebbero essere adatti solamente a un pubblico di adolescenti più grandi”.

Come sempre, YouTube sfrutta un mix di tecnologie per categorizzare il mare magnum di contenuti che lo popolano: una combinazione di input degli utenti, machine learning e revisione da parte di persone fisiche per stabilire quali video includere o escludere dalle tre fasce (e in generale da mantenere o rimuovere dall’intero ecosistema YouTube, uno dei pochi risparmiati dalle recenti istruttorie del Garante della privacy che hanno toccato TikTok ma anche Facebook, Instagram e gli altri social).

Liberi tutti, dunque? Non proprio. Bisogna sempre rimanere a fianco dei figli: “Siamo consapevoli del fatto che i nostri sistemi commetteranno errori ed evolveranno costantemente nel tempo – spiegano dalla California – consigliamo ai genitori di non smettere di accompagnare e supportare i propri figli nella loro esperienza su YouTube. Per aiutare i genitori a iniziare, abbiamo sviluppato una guida in collaborazione con National PTA, Parent Zone e Vivi Internet, al meglio. Lanceremo inoltre una campagna continuativa in cui i creator affronteranno temi quali bullismo e molestie, disinformazione, benessere digitale e altro ancora”.

Le altre impostazioni: cronologia, ricerche e limiti di tempo

Con la nuova funzionalità legata all’Account Supervisionato i genitori potranno anche gestire la cronologia delle visualizzazioni e delle ricerche dalle impostazioni dell’account dei propri figli. E ovviamente potranno sfruttare anche gli altri controlli offerti dal sistema Family Link di Google per gli altri prodotti, ad esempio i limiti per il tempo di utilizzo. Col tempo arriveranno nuove funzionalità di controllo parentale dedicati a YouTube, come la possibilità di bloccare specifici contenuti.

“I bambini sono curiosi del mondo che li circonda e YouTube può suscitare il loro interesse e la loro immaginazione – spiega Jackie Marsh della School of Education dell’università di Sheffield, nel Regno Unito – queste esperienze sono importanti per lo sviluppo dei cittadini globali del futuro. YouTube ha dimostrato un impegno reale nel garantire che i bambini possano accedere ai contenuti in un modo appropriato nel corso della crescita, un modo di promuovere indipendenza e fiducia. Con questa nuova esperienza sarà anche importante che i genitori si interessino attivamente ai contenuti guardati dai loro figli, aiutandoli a ottenere il massimo”.

No pubblicità personalizzata, stop agli acquisti in-app e ai commenti

Non solo: se l’esperienza dei bambini si avvicinerà molto a quella della piattaforma standard, alcune funzionalità verranno disattivate proprio per tutelare la fascia di pubblico più giovane. Ad esempio i ragazzi non visualizzeranno annunci pubblicitari personalizzati, né annunci che rientrino in determinate categorie. La pubblicità rimarrà insomma generica e non profilata. Saranno inoltre disattivati gli acquisti in-app, oltre alle funzioni relative alla creazione di contenuti e commenti. Ovviamente creare video e pubblicarli è il cuore di YouTube, e la passione che spinge molti a fare il salto e caricare le proprie clip, dunque quelle funzionalità creative arriveranno nel tempo, sempre in base ai giudizi e alle opinioni dei genitori.

Per tutti gli altri, rimane YouTube Kids

Per tutti gli altri, i più piccoli ma anche chi non fosse del tutto pronto a fare il salto verso un’esperienza senz’altro più impegnativa, meglio continuare a optare per YouTube Kids: disponibile in oltre 80 paesi, Italia inclusa dal 2018, è utilizzata attualmente da oltre 35 milioni di spettatori alla settimana. E in futuro i genitori potranno fare un mix, selezionato cioè alcuni video o canali dalla piattaforma YouTube principale rendendoli disponibili dentro Kids.

“Nel progettare questa esperienza rivolta ai genitori di preadolescenti e adolescenti, sappiamo che la strada da percorrere è ancora lunga – conclude YouTube – ci auguriamo che, nel tempo, possa offrire ai bambini più grandi un ambiente più sicuro per esplorare i propri interessi, acquisire nuove competenze ed entrare in contatto con community che condividono le loro passioni, fornendo al contempo ai genitori più modi per accompagnare l’esperienza online dei propri figli”.

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