Wikipedia Italia e l’invasione dell’Ucraina: la storia di una bozza lunga 19 giorni

Wikipedia Italia e l’invasione dell’Ucraina: la storia di una bozza lunga 19 giorni

Mark Bernstein ha 56 anni, vive a Minsk ed è considerato uno dei top editor di Wikipedia in lingua russa, edizione che ha modificato più di 200mila volte. La pagina a cui Bernstein ha lavorato più assiduamente, nelle ultime settimane, è stata quella che ha raccontato, fin dal principio, l’invasione russa dell’Ucraina. Pubblicata il 24 febbraio, alle 4 del mattino, si chiamava inizialmente “Operazione militare speciale russa in Ucraina”. Due ore dopo, Putin ha tenuto il suo discorso di guerra. E il titolo è cambiato: “Invasione russa dell’Ucraina”.

«È un fatto, non un’opinione: le truppe russe hanno invaso il territorio dell’Ucraina» ha scritto proprio Bernstein su Wikipedia. Ma poi il suo commento è stato cancellato. E il suo account è stato bloccato “per un tempo indefinito”. Mark Bernstein non ha potuto più mettere mano a quella pagina: è stato arrestato dalle autorità bielorusse lo scorso 11 marzo. Il racconto della guerra, nel Paese che sogna da tempo di sbarazzarsi di Wikipedia, ha perso una voce tra le più accreditate.  

La storia dell’editor di Wikipedia Russia arrestato e di cui non si hanno più notizie

I colleghi di Bernstein, in Europa e nel resto del mondo, non sono rimasti a guardare. La pagina dedicata all’invasione è stata scritta e pubblicata in ucraino, bielorusso, francese, inglese e tedesco. Anche gli editor italiani hanno prodotto la loro voce. Ma hanno scelto di non pubblicarla, ufficialmente, per 19 giorni.

Dal 25 febbraio – data della sua creazione – al 15 marzo scorso, della pagina “Invasione russa dell’Ucraina (2022)” è esistita soltanto una ‘bozza’. In quest’arco di tempo, su Wikipedia Italia l’unica testimonianza dell’offensiva di Putin è stata affidata a una riga della pagina “Crisi russo-ucraina”, che racconta lo scontro tra le due nazioni a partire dal 2014.

La schermata della voce “invasione russa dell’Ucraina del 2022” su Wikipedia. È rimasta nello stato “bozza” fino alla sera del 15 marzo, 20 giorni dopo l’attacco.  


Una singolare anomalia. Per circa tre settimane i volontari di Wikipedia Italia – scrivono e aggiornano l’enciclopedia a titolo gratuito – hanno combattuto la loro piccola guerra. Una “edit war”, una lotta intestina fatta di modifiche: da una parte chi voleva pubblicare la pagina subito, per dare conto di ciò che stava accadendo; dall’altra chi era contro, perché sosteneva che le notizie erano troppo fresche, difficilmente verificabili.

Il 26 febbraio scorso, alle 19:32, l’utente Albertostoria ha provato a trasformare la bozza in pagina pubblica. Nella sezione che custodisce tutte le modifiche di una voce, in ordine cronologico, ha scritto: “Tutte le wikipedie di altre lingue hanno ormai una pagina dedicata a questa guerra”. Due minuti dopo un amministratore, Superspritz, ha spostato tutto di nuovo in bozza e ha scritto “Stop ai recentismi!”, richiamando tutti a una prospettiva storica a lungo termine.

Prima del 15 marzo, chi cercava su Wikipedia Italia la voce sull’invasione russa si imbatteva in questa schermata: “La pagina richiesta è protetta e pertanto non può essere creata”. 


Tra gli utenti di lungo corso di Wikipedia Italia c’è Ruthven. Anche lui è un amministratore e gode della stima e della fiducia della comunità. Il 2 marzo scorso ha respinto l’ennesima richiesta di un utente di pubblicare la bozza. “La voce non presenta un’analisi delle ripercussioni a lungo termine” ha scritto, tra le altre cose, nelle motivazioni. Ruthven ha 49 anni, è un ricercatore e lavora nel settore dell’intelligenza artificiale robotica. Al telefono ha precisato di voler restare anonimo: «Sono su Wikipedia dal 2004 e in più occasioni ho ricevuto minacce di morte da altri utenti».

«Se tutte le pecore si buttano dal burrone, non è detto che dobbiamo farlo anche noi» ha detto Ruthven a proposito della bozza di Wikipedia Italia sull’invasione. «Esistono regole che non si possono toccare, i cosiddetti pilastri. Il primo è che Wikipedia è un’enciclopedia e dunque propone un’analisi dei fatti: non è solo un’informazione buttata lì, per quello c’è Wikinotizie. Che tipo di analisi possiamo fare su un evento accaduto pochi giorni fa? Inoltre, quali sono le conseguenze dell’invasione? Non si sa, non si può scrivere».

In passato, tuttavia, Wikipedia non è stata così cauta nell’affrontare notizie di cronaca. Il 6 gennaio 2021, mezz’ora dopo l’irruzione dei sostenitori di Trump nelle stanze del Congresso Usa, a Washington, è stata pubblicata la pagina che ha raccontato l’assalto al Campidoglio. In tre ore sono state scritte e pubblicate 1.800 parole. E poi il recente lavoro sul Covid: un’enorme quantità di notizie mediche e scientifiche sono state passate al vaglio da redattori esperti di Wikipedia, praticamente in tempo reale.

Anche Wikipedia Italia, in alcuni casi, ha pubblicato molto rapidamente. Basti pensare al racconto degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015: la serie di attacchi avvenuti in tarda serata, in più zone della capitale francese, ha prodotto un enorme flusso di informazioni, da fonti più o meno autorevoli. Ebbene, la pagina “Attentati di Parigi del 13 novembre 2015” è stata creata alle 02:19 del 14 novembre, poche ore dopo il boato avvertito allo Stade de France. Decine di modifiche si sono susseguite nella notte e nei giorni successivi, fornendo un quadro preciso della situazione.

Nel caso dell’invasione dell’Ucraina, invece, la maggioranza degli editor di Wikipedia Italia ha ritenuto inopportuno pubblicare una cronaca “minuto per minuto” del conflitto. Con un risultato grottesco: gli utenti italiani si sono imbattuti, a lungo, solo nelle poche righe sull’invasione scritte in sardo (Invasione russa de s’Ucraina), napoletano (‘Mmasione russa ‘e ll’Ucraina) o veneto (Invaxion rusa de la Ucràina del 2022). «Io avrei pubblicato solo qualche riga, così come è stato fatto sulla Wikipedia napoletana – ha detto Ruthven – ma molti utenti non erano d’accordo neanche su quello». Insomma il dibattito interno, a quanto pare, è stato acceso. Ed è avvenuto unicamente con un confronto in differita su Wikipedia, attraverso le pagine “Discussioni utenti”.

Nessuna assemblea su Zoom, nessun gruppo WhatsApp che potesse aiutare un confronto più effice su una questione estremamente delicata: quanto resistere alla pubblicazione, rivendicando fino in fondo il ruolo di fonte secondaria ma, al tempo stesso, correndo il rischio di apparire troppo cauti nei confronti di una pagina dall’alto valore simbolico. O peggio di sembrare ostaggi di simpatie o antipatie politiche «che esistono – ha ammesso Ruthven – e che gli amministratori devono tenere a bada con sangue freddo, per il bene dell’enciclopedia».

«Il fatto è che Wikipedia non pubblica le pagine perché sono simboliche – ci ha detto Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia –. Ogni edizione ha le sue linee guida e quella italiana è particolarmente scrupolosa».

«La pagina sull’invasione è simbolica questo mese – ha detto distaccato Ruthven – il prossimo lo sarà un’altra. È sicuramente un evento storico, ma gli storici non ne hanno scritto». L’editor di Wikipedia ci ha poi spiegato quanto il lavoro della community italiana si ispiri all’enciclopedia Treccani, «che ha una grande autorevolezza». Proprio sul sito di Treccani, alla voce “Ucraina” sono state aggiunte molte più informazioni di quelle che hanno trovato spazio, nelle tre settimane successive all’inizio del conflitto, su Wikipedia Italia.

«Le voci di un’enciclopedia non sono fisarmoniche in cui il lettore, domani, potrebbe non trovare quello che c’è scritto oggi – ci ha detto Luigi Romani, responsabile digital dell’Istituto Treccani –. Nell’enciclopedia devono finire solo informazioni consolidate». Esistono tuttavia situazioni eccezionali: «L’aggiornamento periodico della Treccani cartacea – ci ha raccontato Monica Trecca, responsabile opere Treccani – è avvenuto nel 2020 in piena pandemia, con le voci sul Covid scritte nel momento in cui tutto stava accadendo. È un documento storico».

Wikipedia è il quarto sito più frequentato al mondo, con 5,97 miliardi di visite mensili (dati Statista, novembre 2021). Rispetto a enciclopedie come Treccani o Enciclopedia Britannica, Wikipedia ha un’influenza ancora maggiore nella formazione della conoscenza e delle opinioni, perché le voci che contiene sono regolarmente ai primi posti delle ricerche su Google. Non è un caso che una delle più lunghe e accese “edit war”, nella storia dell’enciclopedia online abbia riguardato il modo in cui sulla piattaforma si scrive il nome della capitale dell’Ucraina: “Kyiv”, nel rispetto della lingua ucraina, o “Kiev”, in accordo con quella russa.

Alla fine, la responsabilità di pubblicare la pagina italiana sull’invasione è stata presa da un solo amministratore. «È stato Jaqen, lo prendiamo in giro perché lui vuole pubblicare sempre tutto subito» ha detto Ruthven. Nella motivazione si legge: “Grazie all’intervento di numerosi utenti, e a proficue discussioni, sono stati risolti i problemi che precludevano la pubblicazione della bozza”. Poche ore prima della pubblicazione avevamo chiesto a Wikimedia Italia – che promuove Wikipedia in Italia ma che non ha alcun controllo sugli editor – di poter parlare con qualcuno dei volontari che stavano lavorando alla bozza, per chiedere lumi sulla curiosa lacuna dell’edizione italiana. «Semplice coincidenza» ha tagliato corto Ruthven, con cui abbiamo parlato la sera stessa.

E così, alle 18:50 del 15 marzo 2022, la pagina “Invasione russa dell’Ucraina del 2022”, sebbene più scarna rispetto alle pagine di altre edizioni europee, è comparsa finalmente su Wikipedia Italia.

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