Trails of Cold Steel IV | Recensione

Trails of Cold Steel IV | Recensione

Trails of Cold Steel IV | Recensione | Game Division

















Nintendo Switch

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV è finalmente giunto su Nintendo Switch, sei mesi dopo il suo esordio occidentale su PlayStation4 e oltre due anni dopo la sua uscita originale in Giappone, nel quale ha ricevuto parecchi consensi da parte di critica e pubblico. Non poteva essere altrimenti, visto che come ormai sappiamo già da parecchio tempo, la serie Kiseki di Nihon Falcom è uno dei pilastri del genere JRPG.

Un pilastro che sta raccolgiendo sempre più consensi anche in occidente, visto che moltissimi capitoli della serie Legends Of Heroes (fra i quali perfino Ao No Kiseki), stano venendo localizzati in inglese (escludendo le oramai celebri opere fan made). Un forte segnale di quanta attenzione si stia sempre più rivolgendo a questa serie grazie allo sforzo di compagnie come NIS America, le quali giorno dopo giorno tentano di esportare sempre più produzioni che fino a poco tempo fa erano dedicate solo al mercato giapponese.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV

La fine di tutto

Trails of Cold Steel IV è la fine della saga di Cold Steel. Un’opera sontuosa che si pone l’obbiettivo di chiudere non solamente tutti gli archi narrativi dei precedenti capitoli “ereboniani” ma anche diverse sotto-trame legate a numerosi luoghi chiave dell’esperienza passata. Al netto di tutti i nodi che vegono viene al pettine in questo capitolo della storia, risulta molto delicato consigliare Trails of Cold Steel IV a chiunque sia un neofita della serie.

Per quanto sia presente un ottimo, e corposo, riassunto nel menù principale che si premura di narrare la maggior parte degli avvenimenti precedenti, se siete nuovi giocatori il consiglio migliore è quello di recuperare Trails of Cold Steel III per poter comprendere appieno le numerose sfumature presenti nel sontuoso comparto narrativo di quest’ultimo capitolo.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV

La trama di Trails of Cold Steel IV, si riallaccia alle conseguenze della tragica quanto “interrotta” conclusione di Trails of Cold Steel III. Dopo gli eventi della battaglia finale di Rean e compagni, l’eroe della Classe VII è stato rinchiuso in una cella, lontano dal mondo intero ormai entrato in un subbuglio bellico dai risultati disastrosi. Già dal prologo avremo a che fare con gli eroi di Crossbell che, a meno di avere una minima conoscenza della serie di Kiseki, stranieranno chiunque li abbia visti solo di sfuggita.

La centralità del manipolo di Crossbell è uno di quei momenti di puro fanservice che permeano da ogni secondo di Cold Steel IV, che si diverte a pescare dalle produzioni del passato per assemblare il cast più ambizioso, e corposo, di tutta la saga. In 5 atti (compresi prologo e finale), Trails of Cold Steel IV conclude quasi tutte le sottotramelasciate aperte, le storie personali e qualsiasi altro nodo irrisolto possa venirvi in mente. Tutte queste piccole storie ruoteranno attorno alla liberazione mossa da Rean e al suo riscatto personale nei confronti del potere che conserva, delle azioni che ha compiuto in precedenza e nella forza dei legami che ha costruito con i nuovi studenti, ormai cresciuti e veri protagonisti di quest’ultima storia.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV

Trails of Cold Steel IV è il perfetto compendio di quella che è l’anima narrativa di The Legends of Heroes, dimostrando tutta la forza dei valori che hanno reso grande il marchio di Kiseki: personaggi eccellenti e complicati, azione tipica del migliore degli shonen, momenti ricchi di emozioni e legami duraturi con ognuno dei personaggi principali della serie. Preparatevi a versare lacrime di gioia, compassione e dolore: l’affetto provato per i vari protagonisti di queste storie entrerà a gamba tesa durante ogni momento di gioco, il quale non ha mai avuto “rischi” così alti dal punto di vista narrativo.

Come sempre, non tutto ciò che verrà narrato su schermo sembrerà  importante e ci saranno molteplici occasioni in cui Nihon Falcom si prenderà più tempo del necessario per mettere in scena i fatti, specialmente nel lunghissimo atto iniziale. Tuttavia questo è forse l’unico vero difetto di quella che è una delle più coinvolgenti e profonde storie del panorama degli JRPG, qui vissuta al suo meglio in tutti gli aspetti, dalla scrittura alla colonna sonora dalla composizione magistrale. In quelle 100 e passa ore che serviranno a completare Trails of Cold Steel IV con il suo “vero finale”, non sentirete mai il peso neanche di un minuto passato assieme a Rean e compagni.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV

Un gameplay nella sua forma migliore

Parte del cameratismo che si percepisce nei personaggi di Trails of Cold Steel IV arriva dal gameplay, il quale non cambia affatto la sua formula a turni, se non per qualche piccolo aggiustamento. In generale Trails of Cold Steel IV è più arduo del precedente capitolo, specialmente perché rimodula le soglia del Break di nemici e boss ma la possibilità di avere un party numeroso con cui poter scendere in battaglia, a “rotazione”, spalanca a numerose strategie inedite.

Sarebbe inutilmente prolisso addentrarsi in tutte le dinamiche presenti in Trails of Cold Steel IV che, in parole semplici, è un JRPG con combattimenti a turni, dove il posizionamento sul campo di battaglia e le affinità dei vari membri del party possono fare la differenza in termini di offensiva e risoluzione rapida degli scontri. I combattimenti, grazie a questa gestione dinamica dei membri del party sono sempre vari e la combinazione combinazione turbo più modalità automatica (esclusiva per la versione occidentale del gioco) rende gli incontri più lunghi, meno tediosi.

La gestione di un gruppo così numeroso potrebbe però rivelarsi una faccenda davvero complicata, specialmente se si vuole massimizzare ogni singolo personaggio ma le facilitazioni illustrate poc’anzi, permettono di farmare con maggiore semplicità sia i livelli d’esperienza che i materiali In generale, però, la gestione del party poteva essere più coscienziosa nelle sue parti, risultando eccessivamente adagiata sulla rotazione dei protagonisti e offrendo sensazioni agrodolci quasi come se ci si trovass di fronte a un timido prototipo che non vuole mostrare tutto il suo potenziale per non scontentare chi apprezzava le meccaniche già collaudate dei precedenti capitoli.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV

Trails of Cold Steel IV su Nintendo Switch

Così come per il gameplay, anche il lato tecnico di Trails of Cold Steel IV rimane fedele ai capitoli precedenti, limitandosi a migliorare qua e la qualche dettaglio rispetto al passato.  Il motore di gioco realizzato da Nihon Falcom ha parecchi anni sulla schiena e già nella versione PlayStation 4 del gioco mostrava gli evidenti segni di un’anzianità i servizio. Su Nintendo Switch il colpo lo si potrebbe accusare meno, visto l’hardware meno performante e il fattore mobilità che contraddistingue la console ibrida ma una riduzione della risoluzione a 720p in entrambe le modalità di utilizzo di Switch, restituiscono la sensazione di una conversione pigra e poco votata all’ottimizzazione. Il frame rate si mantiene stabile a 30 fps senza nessun cedimento o problematica.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV

In linea di massima Trails of Cold Steel si presenta come un gioco tecnicamente datato nel quale difficilmente troverete qualcosa per rifarvi gli occhi. Bisogna però specificare che non è mai stata la grafica ultra realistica o la spettacolarità dei combattimenti, ad ammaliare il pubblico della serie The Legends of Heroes, quanto più una narrazione talmente ben confezionata da riuscire a far passare sopra a ogni arretratezza tecnica. Bastano l’ottimo doppiaggio originale e il taglio registico delle cinematiche, a catalizzare l’attenzione del giocatore al netto di aver una buona conoscenza della lingua Inglese visto che Trails Of Cold Steel IV non è localizzato in Italiano.

Trails of Cold Steel IV – Nintendo Switch

Pro

  • Trama corposa, ben scritta e in grado di concludere perfettamente ogni storia rimasta in sospeso.
  • Longevità elevata.
  • La modalità turbo e il combattimento automatico snelliscono le sezioni di “farming”
  • Colonna sonora sopraffina

Contro

  • Tecnicamente arretrato in ogni aspetto.
  • La gestione del party risulta poco coraggiosa.




Fonte: tomshw.it

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