Spazio alla scuola, dalla Fondazione Agnelli una piattaforma gratuita per simulare il rientro

Spazio alla scuola, dalla Fondazione Agnelli una piattaforma gratuita per simulare il rientro

I presidi ci stanno perdendo la testa già da giorni. Quanti banchi si possono sistemare nelle aule alla luce dei parametri di distanziamento interpersonale, indicati dalle Linee Guida del Ministero e dal Comitato Tecnico Scientifico? Quali ingressi all’edificio scolastico è opportuno usare per regolare gli afflussi di entrata e di uscita? Sarà necessario fare dei turni per evitare gli assembramenti all’inizio e alla fine delle lezioni? E quanti? In quanto tempo gli studenti percorrono un corridoio? Sono domande alle quali risponde, in maniera rapida ed efficace, la piattaforma online www.spazioallascuola.it, voluta dalla Fondazione Agnelli e realizzata grazie a BIMGroup del Politecnico di Milano e all’Università di Torino.

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La piattaforma è stata presentata oggi alla stampa dal direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, da Martino Bernardi, ricercatore della Fondazione Agnelli, e da Giuseppe Martino Di Giuda, vice rettore dell’Università di Torino e responsabile scientifico del BIMGroup del Politecnico di Milano. Bernardi ha mostrato come si usa la piattaforma: sul sito www.spazioallascuola.it basta registrarsi e inserire i dati della scuola, quali numero di aule, capienza, alunni e, insomma, tutte le informazioni che i presidi hanno già raccolto per programmare un rientro a settembre in sicurezza. Il programma elaborato dagli esperti per la Fondazione Agnelli consente però di realizzare con grande rapidità una serie di simulazioni, che si possono salvare via via e restano disponibili, in modo da esplorare più soluzioni e adottare infine quella più adatta alla scuola in questione.

La vita agra degli insegnanti

 

“Si può salvare ogni configurazione – ha spiegato Martino Bernardi – per cui le varie simulazioni sono modulabili e migliorabili. Ciascun progetto si può arricchire con dei commenti e si possono poi stampare i pdf per passare dalla programmazione virtuale a quella concreta classe per classe”. Giuseppe Martino di Giuda ha poi anticipato ulteriori sviluppi della piattaforma: “Presto ci sarà un upgrading sul tema rilevante dei ricambi d’aria in edifici per circa il 90% senza sistemi meccanici di aerazione, definendo indici relativi al tempo di apertura delle finestre per un corretto ricambio”.

“La piattaforma è online da oggi ed è gratuita  – ha spiegato Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli –  e vuole essere un aiuto concreto per la riapertura delle scuole a settembre. Spazio alla scuole svolge due funzioni essenziali: da un lato consente ai presidi di configurare le aule o gli altri spazi dedicati alla didattica inserendo dei semplici parametri come la distanza interpersonale da mantenere tra i ragazzi, dall’altro lato consente di simulare i tempi e le modalità di ingresso e uscita dalle aule legati, per esempio, alle distanze da percorrere. Non sappiamo come sarà la situazione sanitaria a settembre, ma guardando quello che succede nel resto del mondo è chiaro che il rischio di contagio permane. Quindi Spazio alla scuola offre uno strumento che dà la massima flessibilità ai presidi per affrontare situazioni che possono essere diverse da quella attuale. L’obiettivo è quello di evitare una nuova fase di lockdown delle scuole, che avrebbe degli esiti terribili per l’apprendimento degli studenti”.

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In Italia esistono circa 40mila edifici scolastici di epoche diverse, stili diversi, dimensioni diverse, ha detto ancora Gavosto, ogni scuola ha la sua unicità e i suoi problemi, che soltanto chi vi lavora può conoscere a fondo. Anche per questo, toccherà in ultima analisi ai dirigenti scolastici con i loro collaboratori trovare le soluzioni giuste per il proprio istituto e, in modo specifico, per ogni edificio del proprio istituto. “Non vanno, però, lasciati soli – ha ribadito il presidente della Fondazione Agnelli – Una piattaforma come Spazio alla Scuola non può certo pretendere di restituire tutta questa complessità. Ma può essere una risorsa per affrontarla, che abbiamo voluto mettere a disposizione
di ogni scuola italiana e andrà ad affiancarsi e potenzialmente a integrarsi alle risorse che Ministero dell’Istruzione, Uffici Scolastici Regionali ed enti locali stanno apprestando”

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