Poco X4 Pro 5G, la prova con il Ceo dell’azienda

Poco X4 Pro 5G, la prova con il Ceo dell’azienda

Non ci ha detto quali siano i difetti del telefono (non che ce l’aspettassimo), però ci ha detto come quelli che verranno dopo potrebbero essere fatti meglio. E ovviamente quali sono secondo lui i pregi del nuovo X4 Pro 5G, lo smartphone che Poco ha presentato in occasione dell’edizione 2022 del Mobile World Congress (qui tutte le news).

Lui è Kevin Qiu ed è head of Poco Global, la figura più vicina a quella di Ceo, per un’azienda diventata indipendente a fine 2020 ma ancora legata a doppio filo a Xiaomi. E secondo lui, i pregi dell’X4 Pro 5G, sono soprattutto 4: “Prima di tutto il design, in cui abbiamo messo molto impegno – ci ha spiegato quando lo abbiamo incontrato a Barcellona – In questa fascia di prezzo è difficile fare una struttura unibody con questa cura, e anche è difficile mantenere lo spessore contenuto con la componentistica necessaria per la connessione 5G. Siamo soddisfatti di avercela fatta”. Poi, il display: “È un Amoled da 6.67 pollici con risoluzione Full Hd+”, ci ha ricordato Qiu, che ci è parso contento soprattutto del refresh rate che può arrivare a 120 Hz e della sensibilità al tocco portata a 360 Hz, che è “ottima per chi vuole videogiocare”.

E poi? “E poi abbiamo fatto grandi passi avanti nel comparto fotografico, con il sensore principale da 108 Mp, contro i 48 del precedente X3 Pro – ci ha detto ancora Qiu – E ovviamente c’è la nostra ricarica rapida da 67 W (il caricatore è in confezione, ndr), che permette al telefono di ricaricarsi del 70% in 22 minuti e del 100% in una quarantina”.

La homepage di Italian Tech sullo schermo di un Poco X4 Pro 5G 

I difetti, ovvero dove migliorare

Se siamo d’accordo o meno, lo scriviamo più sotto. Così come più sotto segnaliamo quali siano secondo noi i difetti di questo smartphone, perché quando li abbiamo chiesti al Ceo di Poco ci è arrivata la risposta che ci aspettavamo: un sorriso. E però, Qiu ha accettato di raccontarci quali sono le aree dove i suoi telefoni potrebbero migliorare, anche in prospettiva futura: “Voglio che i nostri prodotti siano ancora più efficienti nel contenimento dei costi, voglio che diventiamo ancora più bravi nel dare ai clienti la tecnologia che gli serve, pur stando nella nostra fascia di prezzo”.

Che, per il nuovo X4 Pro 5G sono 299 euro per la versione con 6 Gb di Ram e 128 di memoria interna e 349 per la versione 8-256; il telefono, disponibile in 3 colori (nero, blu e giallo), è in vendita dal 2 marzo e in quel giorno è in promozione a 30 euro in meno rispetto ai prezzi di listino ufficiali.

Lo stand Xiaomi al MWC di Barcellona, fotografato con un Poco X4 Pro 5G 

Che cosa ci è piaciuto e che cosa no

Come si vede, lo smartphone è posizionato più in alto rispetto al Redmi Note 11 che abbiamo provato (e apprezzato) di recente, ma è anche di un altro livello tecnologico. E le qualità ci sembrano sostanzialmente quelle indicate dal numero uno di Poco: al di là del design, su cui il giudizio è soggettivo, il display è un gran bel display ed è luminoso e ben leggibile, il comparto fotografico (oltre alla camera da 108 Mp, c’è un grandangolo da 8 Mp e una microcamera da 2) va raramente in difficoltà e cattura immagini convincenti, soprattutto in buone condizioni di luce. E poi c’è la batteria: di per sé è grande (5mila mAh) e in più è aiutata dalla ricarica rapidissima, da cui come sempre è difficile separarsi dopo averla provata.

E i difetti? Qiu ci ha chiesto quali siano, e gli abbiamo risposto che il modulo posteriore raccoglie un po’ troppo la polvere e va spesso pulito, che forse il processore (uno Snapdragon 695) poteva essere un po’ più performante e che abbiamo avuto qualche problema di troppo proprio con la ricarica, che ogni tanto si blocca. È probabile che sia un problema dell’esemplare che abbiamo avuto in prova, ma di cui ci è parso parecchio dispiaciuto: comprensibile, visto che proprio la tecnologia fast charge sarà secondo lui fra le più importanti del 2022.

La next-big-thing della tecnologia

“Noi la potenzieremo ancora, passando a 120 W – ci ha detto – e anche i nostri competitor stanno cercando di fare altrettanto”. Secondo Qiu, inoltre “questo sarà l’anno della definitiva consacrazione del 5G, con ancora più copertura nelle città e sempre più domanda, ora che le persone hanno ripreso a spostarsi e hanno bisogno di connessioni veloci in mobilità: sempre più operatori daranno questa possibilità e sempre più aziende offriranno questa tecnologia sui loro smartphone”.

Infine, “ci sono molte possibilità per progredire ancora dal punto di vista della fotografia” e soprattutto nella cosiddetta user experience: “In questi ultimi anni, l’hardware ha fatto passi da gigante, è il momento che si riesca a fare altrettanto anche nel software”. E su questo, come si fa a non essere d’accordo?

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