PlayStation 5, la console che ti rimette al centro del gioco

PlayStation 5, la console che ti rimette al centro del gioco

Bella lo è di sicuro, con le sue linee avventurose, scomoda altrettanto, perché le dimensioni non facilitano il posizionamento in uno scaffale sotto al televisore, ma tendono a spingere l’utente a metterla, se possibile, in orizzontale accanto alla base del televisore. La nuova PlayStation, la quinta reincarnazione della PlayStation originale, arrivata in Italia esattamente 25 anni fa, è un’oggetto di design, qualcosa che vuol farsi notare anche spenta, ed è una rivoluzione, perché fino ad oggi nessuna console, nessun set top box, o lettore multimediale, ha mai avuto l’ambizione di essere anche un “oggetto” oltre che una macchina. Al look la PS ci ha sempre pensato: anche la 3 era piuttosto ingombrante, aveva i contorni ammorbiditi dalle curve, il che rendeva impossibile appoggiarci sopra qualsiasi cosa, mentre la 4 aveva il frontale scalare, ma la Playstation 5 segna un cambiamento radicale, nel colore, nelle forme, nell'”atteggiamento” se ci si concede l’esagerazione, perché “vuole” essere vista, non è fatta per stare impilata con un lettore CD e il “cervello” dell’impianto stereo, ha bisogno di una “sua” collocazione, è bianca e nera come i soldati di Guerre Stellari, è una macchina del futuro e come tale vuole essere guardata. Quindi, se non si può attuare una soluzione o l’altra (in uno scaffale o accanto al televisore), bisogna dare fuoco alle polveri della creatività per trovare una sistemazione ragionevole.
 

Ma non è detto che la nuova PlayStation sia stata pensata per vivere al centro dell’intrattenimento familiare, piuttosto invece sembra disegnata, anche nelle forme, per essere la macchina prediletta dei videogiocatori, perché richiama quell’universo fin dal primo sguardo, perché vuole rappresentare quel mondo nella maniera più coerente. Quindi magari, non è più una console dedicata, come la precedente 4, a un pubblico misto, fatto certamente di adolescenti ma anche di giovani adulti, se non addirittura di adulti che venticinque anni fa sono entrati nel mondo PlayStation e oggi che ne hanno cinquanta non hanno intenzione di uscirne, ma è al contrario una console che punta dritto al cuore dei giovani, quei giovani che non vivono più come i loro genitori, ma sono nati e cresciuti nel mondo digitale, che usando smartphone, tablet e computer per buona parte della giornata ci fanno tantissime cose, compreso giocare, ma che quando accendono una PlayStation 5 vogliono qualcosa di più sul fronte dei videogame. E Sony glielo dà, non solo con una console più potente, con tutte le specifiche necessarie a fare un grande salto in avanti, tecnicamente parlando, rispetto alla Ps4, ma soprattutto con il nuovo controller di gioco, Dualsense, che è il vero, grande elemento di novità, quello che immediatamente ci fa capire che abbiamo sottomano qualcosa di meglio. C’è il feedback aptico, i grilletti adattivi dinamici e il microfono integrato, gli effetti sonori duplicati sul controller, il giroscopio e l’accelerometro, ma saperlo è un conto e usarli è un altro, perché l’esperienza di gioco è indubbiamente migliore, più coinvolgente e divertente e le possibilità, anche in prospettiva, che questo controller offre, sono davvero molte e innovative. E, di non poco conto, c’è la retrocompatibilità con i giochi della PS4, il che significa non dover ricominciare tutto d’accapo ancora una volta.  
 
La PlayStation 5, dunque, è una console di gioco. Il ché sembra ovvio, ma non lo è. La Ps4 era qualcosa di più, era un hub per l’intrattenimento multimediale dell’intera famiglia, la Ps5 no. O meglio, interpretando i tempi per quello che sono, quindi muovendosi di conseguenza alle tendenze del mercato, punta a fare chiarezza e a delimitare il proprio campo d’intervento principale, quello dei videogiochi, trattando il resto come semplice “contorno”. Alcune scelte sono la diretta conseguenza di un percorso già iniziato qualche tempo fa, come il ruolo sempre meno centrale della musica: già la PS4, per fare un esempio, non leggeva i CD e aveva sostanzialmente eliminato, strada facendo, il servizio di video musicali e il proprio servizio musicale, integrandolo con Spotify, ma aveva almeno lasciato nel menù dello Store, una sigla, PS Music, che in qualche modo dava ancora la sensazione di una presenza.

La nuova Playstation 5 quella sensazione non vuole darla più, PS Music è scomparso, c’è solo un opzione Musica che non è altro che il collegamento della Ps5 a Spotify, che funziona egregiamente, integrandosi bene con la console, e va bene così. Stessa cosa, e qui il cambiamento è più radicale, con film e programmi tv, scomparsi anch’essi dal PlayStation Store della 5, mentre ancora ci sono, con la possibilità del download e del noleggio, nello Store della 4. Poco danno, direte, visto che comunque i film possono essere visti e noleggiati tramite alcune delle app presenti, Disney +, Amazon Prime, Now Tv, Apple +, Netflix, Plex, Twitch e YouTube, nessuno sentirà sostanzialmente la mancanza dello store di Sony e dei suoi film. O meglio, potrebbero mancare a un pubblico più adulto, ma non di certo a chi è già abbonato ai servizi in streaming e dell’offerta della Sony forse non saprebbe che farci.

La scelta è chiara e evidente soprattutto nella semplificazione assoluta del menù principale, diviso in due sole sezioni, “Giochi” e “Contenuti multimediali”, la prima ricca e animatissima, la seconda povera e semplice. Oltretutto nello store non c’è modo di scaricare queste app, sono già precaricate nella piattaforma, il che suggerisce che potrebbero crescere di numero, potrebbero aggiungersene delle altre, ma non tante da richiedere uno spazio dedicato nello Store. Ma è giusto anche dire che la PlayStation non vuole dimenticare completamente il pubblico più adulto e per chi vuole usare la PS5 come hub casalingo ha reso disponibile fin dal giorno del lancio un nuovo telecomando per contenuti multimediali per navigare e controllare comodamente l’intrattenimento su PS5, regolare volumi, mettere in pausa o avanti veloce e indietro veloce e ha quattro comodi pulsanti di avvio dedicati per le seguenti app di intrattenimento Disney+, Netflix, Spotify e YouTube. Il che potrebbe voler dire che forse, in futuro, anche questa sezione multimediale potrebbe comunque ampliarsi e migliorare. E comunque la Ps5 legge DVD e BluRay, per chi non ha ancora mollato l’universo dei supporti, o più semplicemente non vuole avere anche un lettore DVD sotto al televisore per godersi la propria collezione di film.
 
Quindi? Il messaggio è chiaro: PlayStation 5 prende atto del cambiamento e, soprattutto, non vuole nemmeno lontanamente assomigliare allo smartphone, al tablet, al computer che tutti hanno in tasca o in ufficio, vuole essere qualcosa di diverso e di speciale, dedicato all’universo dei videogiocatori, ma comunque con una finestrella aperta, piccola ma presente, al mondo dell’intrattenimento digitale. Che Sony sembra aver deciso di voler lasciare in mani altrui.

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