PlayStation 5: avviata una class action per i casi di drifting del DualSense

PlayStation 5: avviata una class action per i casi di drifting del DualSense

PlayStation 5: avviata una class action per i casi di drifting del DualSense | Game Division















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Come tutti quanti sappiamo fin troppo bene, ogni nuova console al lancio si porta dietro una serie di problematiche capaci di colpire alcune delle console vendute al pubblico; in alcuni casi si parla di problemi legati al software e quindi facilmente risolvibili con qualche patch, ma in altre occasioni ci si può trovare innanzi a difetti hardware potenzialmente capaci di portare la nostra fiammante macchina da gioco all’altro mondo. Ebbene, neanche PlayStation 5 e Xbox Series X/S sono riusciti a venir meno a questa regola non scritta, con numerosi giocatori che nel corso di questi mesi hanno messo in evidenza i problemi di volta in volta riscontrati e a cui sia Sony che Microsoft hanno cercato – e stanno cercando – di porre rimedio.

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Nonostante entrambe le società si siano messe al lavoro per cercare di porre una pezza lì dove necessario, sembra però che Sony stia avendo qualche difficoltà di troppo con il suo DualSense, il controller PlayStation 5 che fin dall’annuncio ha saputo far parlare parecchio i giocatori. Andando più nello specifico, infatti, lo studio legale Chimicles Schwartz Kriner & Donaldson-Smith (CSK&D) ha avviato una class action legata ai problemi di drifting riscontrati con il DualSense, un difetto del controller non dissimile da quello che già potemmo vedere con Nintendo Switch e i suoi Joy-Con.

Secondo quanto dichiarato dallo studio, i problemi di drifting riscontrati nei DualSense PlayStation 5 erano noti a Sony da ben prima che questa mettesse in commercio la console, visto che per la costruzione dei nuovi controller sono stati usati gli stick analogici che già vennero sfruttati per il DualShock 4, i quali presentavano da anni svariati problemi legati proprio al drifting. Inoltre, Sony è stata accusata di aver fornito un’assistenza non adeguata ai clienti, a tratti quasi muovendosi contro di loro, richiedendo lunghissime attese per le riparazioni e un lungo processo di verifiche – tra innumerevoli telefonate pre-registrate ed e-mail inviate automaticamente – pensate per dissuadere i clienti dal portare avanti la pratica necessaria per inviare il DualSense in assistenza.

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Vista la situazione venutasi a creare, lo studio legale ha quindi richiesto che i suoi clienti vengano risarciti sia per danni morali che materiali. Al momento appare difficile immaginare come la class action andrà proseguendo e, soprattutto, quanto tempo sarà necessario affinché si giunga a un responso finale, ma considerando le analogie con i Joy-Con di Nintendo, ci si può fare un’idea a grandi linee della situazione. Per il momento non possiamo comunque far altro che restare in attesa, certi solo del fatto che ora Sony, con la sua PlayStation 5, si ritrova a dover affrontare l’ennesima gatta da pelare.

Se non vedete l’ora di lanciarvi nella Next-Gen, vi consigliamo di tenere sotto controllo Amazon, dove le nuove console dovrebbero tornare presto disponibili.




Fonte: tomshw.it

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