Override 2: Super Mech League | Recensione

Override 2: Super Mech League | Recensione

Override 2: Super Mech League | Recensione | Game Division


















Giochi PC

Override 2: Super Mech League – PlayStation 5
Genere
Picchiaduro
Piattaforma
PC – PlayStation 4 – Xbox One – PC
Sviluppatore
Modus Studio Brazil
Editore
Modus Games
Data di Uscita
22/12/2020

Di Override 2: Super Mech League ne abbiamo parlato qualche mese fa, grazie a una piccola anteprima che Modus Games ci aveva permesso di giocare in anticipo. In quell’occasione abbiamo sottolineato il lavoro del successore del primo Override, incentrato sul fornire un picchiaduro molto blando e completamente ideato attorno al concetto dei “robottoni da combattimento“. Avendo a disposizione solo una parte del prodotto completo, abbiamo atteso la sua versione finale prima di elaborare conclusioni più decisive, sebbene non sembra poi andata così bene come speravamo.

Override 2: Super Mech League, per Nintendo Switch, PC, PlayStation 4, PlayStation 5 e Xbox One/Xbox Series X, è arrivato sotto Natale proprio come successe con il primo capitolo, facendosi scartare sotto l’albero proprio come quel Gunpla che attendeva noi appassionati, rinchiuso nella carta da regalo. Peccato però che dentro la scatola dalla bella illustrazione di Ultraman ci sia ben altro che un modellino da collezione, specie per chi aveva adorato il gameplay del predecessore, qui completamente cambiato.

L’arco del torneo

Più che trama, Override 2: Super Mech League presenta una sorta di piccola premessa che serve a farvi capire quanto dovrete combattere nelle ore successive al tutorial e perché dovreste spingervi a fare così tante battaglie. Similmente a quanto visto in G Gundam, il giocatore vestirà i panni di un pilota che vuole scalare la Super Mech League, o più semplicemente il classico torneo enorme che vede coinvolti sponsor e robottoni di ogni provenienza. A seguire i nostri passi da neofita sarà una meccanica geniale dal design che ci ricorda molto i tratti di Studio Trigger, e che tutto sommato è l’elemento estetico più appagante e bilanciato di tutto Override 2, con tanto di doppiaggio.

Non c’è quindi una modalità storia vera e propria, cosa che accompagna l’idea del team di sviluppo di voler rendere Override 2: Super Mech League un titolo completamente online, motivo per cui ci siamo presi più del dovuto per portare la recensione del prodotto. Infatti, durante le feste, i server di gioco erano praticamente vuoti e siamo stati costretti a giocare con l’intelligenza artificiale, quest’ultima più simile a un manichino che a un combattente.

Resistendo e aspettando pazientemente, siamo riusciti a scambiare qualche colpo con veri avversari online, cosa che ci ha permesso di testare il netcode e dare una parvenza più credibile all’idea dietro il “grande torneo tra piloti” che vede la trama principale. Sebbene i giocatori fossero quindi esigui e i tempi di attesa allungati di conseguenza, la solidità della rete è stata abbastanza soddisfacente e dobbiamo ammettere che il gioco cambia completamente “veste” quando si affrontano avversari veri. Se questo però rafforza Override 2: Super Mech League spezzando una freccia a suo favore, la quale passa per le molte modalità a disposizione e il roster davvero ampio di robot da utilizzare (almeno 20 e in evoluzione), dall’altro lato ne esalta anche i più che evidenti difetti.

Rocket Punch, o quasi

Con più di 20 robot a disposizione, a Override 2: Super Mech League non mancano di certo le opzioni per i palati di tutti i gusti, con tanto di Ultraman a impreziosire il cast originale. Ogni Robot ha uno stile di combattimento diverso e mosse speciali molto differenti, ma tutto questo viene poi ricondotto a un sistema univoco di base che porta gli scontri a uniformarsi molto velocemente. Nelle prime ore, si ha infatti l’impressione di poter avere tante opzioni alla mano, scoprendo come funzionano i tasti di base. Come evidenziato nell’anteprima di qualche mese fa, Override 2 utilizza i pulsanti dorsali e i grilletti per i calci e i pugni leggeri o pesanti. Combinando questi attacchi in rapida successione, spesso nella combinazione 2x leggero e 2x pesante in ordine, si ha una combo completa che atterra l’avversario. Infine, premendo in coppia ognuna delle combinazioni possibili, ad esempio pugno leggero e pugno pesante, è possibile accedere a delle mosse speciali.

Sulla carta, e nelle prime ore, il sistema di Override 2 è molto interessante seppur poco espansivo, adattissimo a un pubblico giovane e che vede nell’estetica la sua attrazione, piuttosto che nella tecnicalità. Il problema però è che tale sistema porta ben presto alla ripetizione costante degli stessi pattern d’attacco più efficaci, lasciando poco spazio all’inventiva o a qualsivoglia attacco particolareggiato. Ci si aspetterebbe di poter combinare le mosse speciali con gli attacchi base, ma in realtà non è possibile così fluidamente come si vorrebbe e spesso l’avversario ha il tempo di riprendersi ed evitare la mossa speciale dall’animazione inutilmente lunga.

A tal proposito, non si può cancellare un attacco nel bel mezzo della sua esecuzione, cosa che sarebbe stata necessaria se le mosse speciali ci mettono dai 5 ai 6 secondi buoni per essere seguite. Ci sarebbero anche le mosse ultimate, ma per caricarle bisogna mettersi al centro di un raggio dorato (e di nuovo, richiamiamo G Gundam) e stare in esso attendendo la ricarica: una scelta di design discutibile considerando che si tratta di un picchiaduro ad arena dove la mobilità è essenziale. E se poi proprio riuscite a conquistarvi la zona, l’impatto del colpo non sarà così decisivo come speravate.

Più di tutto però, è il design delle arene e della telecamera a portare in basso il potenziale di Override 2. Esteticamente appaganti, gli scenari in cui giocherete saranno davvero pieni di ostacoli e decorazioni posizionate male, non c’è altro modo per dirlo. Se alcune zone per fortuna non hanno questo difetto, qualsiasi posto con grattacieli o costrutti di varia entità finirà per intralciare i vostri movimenti più di una volta, oltre che a far calare di frame rate il gioco anche su PlayStation 5, la console su cui abbiamo provato il titolo. Infine, tutti gli oggetti che si possono raccogliere nel campo di battaglia hanno delle funzioni limitate, passando dallo shotgun alla lama. In teoria l’idea è molto buona e vi permetterà di ricercare strategie diverse rispetto ai pugni, però il loro danno e la durevolezza delle armi le rende quasi trascurabili e spesso non vale la candela rinunciare ad alcune mosse speciali per utilizzarle.

Altra questione è invece la telecamera, praticamente fuori dal controllo del giocatore e con un sistema di “aggancio” non chiaro e fuori controllo nel caso in cui partecipiate a scontri da 4 giocatori in su. In quest’ultimo scenario poi, è davvero difficile orientarsi e raccapezzarsi sugli avversari che si hanno di fronte, compresa la loro vita (dalla barra fin troppo piccola). Nel caso gli scontri multipli fossero composti da soli giocatori, il risultato sarebbe ancora più caotico e l’unica strategia attuabile è quella di colpire a casaccio fino a rimanere gli unici in piedi. Di particolare nota è la mancanza della possibilità di poter fare “squadra” con un proprio amico e lottare contro un’altra coppia online, relegando quindi i match tra conoscenti solo nelle partite private. Che senso ha il 2 vs 2 a questo punto?

A Override 2: Super Mech League non mancano di certo le idee o lo stile, ne ha tanto e tutto sommato il roster è uno dei rari casi in cui si può vedere un bilanciamento certosino dei suoi appartenenti, ma superata l’estetica luccicante e una colonna sonora dimenticabile (e senza un parlato per Ultraman o qualsiasi altro Robot), l’unica attrattiva rimastagli è quella di far passare qualche ora in compagnia a un pubblico giovane e possibilmente in locale, telecamera permettendo. La sensazione è che Modus Games abbia optato per un approccio fin troppo cauto e conservativo, perdendo un po’ quello spirito di eccesso che da sempre brucia nell’animo di qualsiasi produzione mecha dal sapore giapponese.

Override 2: Super Mech League – PlayStation 5

Pro

  • Roster ampio e impreziosito da Ultraman
  • Controlli intuitivi
  • Diverse modalità a disposizione

Contro

  • Telecamera ingestibile
  • Combo quasi inesistenti
  • Design delle arene poco ragionato




Fonte: tomshw.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *