Nessuno rimarrà indietro: ecco come avranno il Green Pass i minorenni e chi è senza internet

Ai minorenni penseranno i genitori, tramite un sito web che l’azienda di Stato Sogei sta approntando. Lo stesso sito che qualunque cittadino potrà usare per scaricare il proprio certificato, in alternativa all’app IO e ad altri sistemi. Ma sarà possibile anche rivolgersi al medico di base o alle farmacie per farsi scaricare il certificato. I dettagli emergono da una presentazione del Dipartimento Innovazione presso la presidenza del Consiglio alle Regioni. I tempi del debutto del Green Pass, come detto dal ministro all’Innovazione Colao a Italian Tech, sono “entro il primo luglio”; ma il Governo proverà ad accelerare, al 20 giugno circa.

I minorenni
“Ci sarà un sito ad hoc, collegato al sistema Tessera Sanitaria, dove gli utenti potranno inserire le cifre della tessera sanitaria, la scadenza e un codice temporaneo (OTP, one time password) corrispondente al certificato. Potranno quindi scaricare il documento come pdf o inviarlo per posta elettronica o per la stampa”, spiega Massimo Mangia, già presidente di Federprivacy e tra i pionieri della Sanità digitale italiana. Potranno fare la stessa operazione per i figli minorenni (con i relativi numeri di tessera e la password associata ai loro certificati). La password arriverà al cellulare del genitore una volta che diventa disponibile il certificato dei figli. Analogamente, i cittadini maggiorenni riceveranno la password temporanea di accesso ai propri certificati. Al momento, per avere diritto al Green Pass devono passare 15 giorni dalla prima dose di vaccino, oppure serve essere guariti dal coronavirus o avere fatto un tampone con esito negativo da non oltre 48 ore. Una volta soddisfatta una di queste condizioni, il sistema genera il certificato e manda la relativa password temporanea all’interessato. In alternativa al sito ad hoc, nelle intenzioni del Governo, i cittadini potranno inserire la password usa e getta su app Immuni per scaricare il certificato dei figli (così come il proprio). “Per le Regioni che lo consentono, sarà possibile fare lo stesso tramite Fascicoli sanitari elettronici, anche per i propri figli”, aggiunge Mangia.

Come funziona per chi non usa internet
Per chi ha difficoltà a usare canali digitali, il Governo sta predisponendo due canali fisici, basati su intermediari: medici e farmacisti. Il medico accederà al sistema tessera sanitaria con le proprie credenziali, inserirà il codice fiscale dell’assistito (anche minorenne) e troverà il certificato, da scaricare, stampare, inviare per mail. In alternativa può farlo tramite fascicolo sanitario elettronico dell’assistito, se ne ha avuto il consenso. Il farmacista pure accede al sistema tessera sanitaria e inserisce il codice fiscale dell’assistito, più la password temporanea. Prevista anche la possibilità di recuperarla, se smarrita, tramite farmacista.

App IO per il Green Pass
Per gli utenti senza difficoltà con il digitale, dotati di Spid o carta di identità elettronica, l’App IO potrebbe però essere il modo più comodo. Invece di accedere a un sito, infatti, in questo caso il certificato arriverà direttamente sull’app. Funzionerà così: chi ha diritto al Green Pass riceverà una notifica sullo smartphone, simile a quelle che IO manda per avvisare di scadenze nei confronti della Pubblica amministrazione. Apriremo quindi l’app, entreremo con lo Spid o con la Cie (la carta d’identità elettronica) e troveremo il pass, che potremo salvare per un accesso diretto, anche senza connessione a Internet, così da poterlo mostrare alle forze dell’ordine. La Cie possono averla anche i bambini, a differenza dello Spid, quindi anche loro potranno avere il Green Pass su IO: basterà entrare nell’app con i dati della propria carta d’identità elettronica, esattamente come farebbe un adulto, anche sfruttando lo smartphone dei genitori, per ritrovare il proprio lasciapassare. Sono pochi i bambini con Cie, però, quindi sarà probabilmente più comune ottenere il green pass per i propri figli tramite gli altri sistemi.

Utilizzi del Green Pass e rebus privacy
In ogni caso il certificato, cartaceo o digitale, avrà un codice Qr e sarà mostrato dal cittadino insieme a un documento di identità. Il Qr-code servirà a verificare la validità del pass al momento dell’utilizzo. Sul punto è ora in corso un’interlocuzione tra Governo e Garante privacy. Tra i nodi da sciogliere: quali dati saranno visibili ai verificatori del Green Pass? Chi saranno questi verificatori? Solo la polizia (in aeroporto ad esempio, all’ingresso in Italia) o anche soggetti privati (per matrimoni, discoteche, ad esempio, tra le ipotesi valutate dal Governo)? I dati come saranno trattati? Il Garante vorrebbe seguire un principio di minimizzazione per i dati, quindi far sì che al verificatore appaia solo l’informazione di validità o invalidità del green pass, non i motivi (se ha fatto un vaccino o un tampone; se è guarito). Tutte questioni che saranno sciolte in un prossimo decreto. Tra gli utilizzi certi, quelli associati al sistema Green Pass europeo che scatterà il primo luglio: la possibilità di usare un Green Pass di un Paese UE per entrare in un altro senza subire ulteriori restrizioni.