Mario Rizzante, l’operaio startupper, fonda Reply

Mario Rizzante, l’operaio startupper, fonda Reply

Il 2 luglio 1996 a Torino nasceva Reply, ma detto così vi perdete tutta la poesia. Per capirla dobbiamo partire dalla fine, dal fatto che Reply oggi è una multinazionale tecnologica italiana che fattura molto più di un miliardo di euro, presente in vari Paesi europei, quotata in Borsa a Milano, quasi diecimila dipendenti, amministrata da una donna, Tatiana Rizzante, che ha come capo della tecnologia il fratello Filippo. I due sono figli del fondatore, Mario Rizzante, che ha iniziato come operaio. Mica solo in America succede. L’altro giorno l’ho visto Mario, con la sua faccia bellissima da Cipputi, che mi ha raccontato che Reply è stata la sua seconda impresa, mica la prima. La prima risale addirittura al 1981, avete presente cos’era il mercato dei computer nel 1981? E in Italia? Ecco, lui era giovane, aveva trent’anni, capisce che i computer stanno per entrare in fabbrica e qualcuno deve farceli entrare. Fonda una società e la chiama Mesarthim, come una stella binaria, e segnamocelo, tra i fondatori ci sono tre dei nove di quelli che poi fonderanno Reply. 

“Sono uno prudente” mi ha detto Mario Rizzante. E invece a me è sembrato un pazzo scatenato. Nasce in una famiglia operaia, è uno dei tanti con un destino segnato, i suoi fanno sacrifici immensi per farlo studiare dai salesiani, “non era facile, la mia scuola era di avviamento, le medie le facevano solo i figli dei nobili”. Ma a fare gli esami venivano dalla Olivetti e dalla Fiat per scegliersi i tecnici migliori. Mario era bravo, “no, la scuola era bella”; fatto sta che lo assumono in Fiat. Elettromeccanico. “Non mi è andata male”, pensa. Finisce a Mirafiori, dove lo spediscono in fonderia, “un casino infernale”. Era addetto alla manutenzione delle centrali termiche. Dopo un mese torna a scuola, tre anni dopo si diploma, “mi è andata bene”, pensa di nuovo. Chiede di diventare impiegato ma quando gli dicono no, si licenzia. Dalla Fiat. Per un po’ vende lacche e prodotti per capelli porta a porta. E di notte studia, si è iscritto anche all’università, incredibile come tutte le volte che si è trovato spalle al muro, Mario Rizzante abbia capito che la via d’uscita era studiare. Questa volta impara a programmare i computer. E la Fiat lo riassume, come programmatore elettronico. 

Poi lancia la sua prima startup, quella della stella binaria, è una società che sviluppa software e capisce un sacco di cose, soprattutto capisce che quella è una rivoluzione, sta arrivando e chi si farà trovare al posto giusto vince. La vende, a un gruppo francese. E nel 1996 fonda Reply che inizialmente si chiamava Replai, una combinazione di lettere che voleva dire “Rizzante E Pepino Lavorano Ancora Insieme” (la vedete la poesia no?). 

Reply ha subito successo perché azzecca la formula: una società a rete, con tanti partner molto specializzati. Mario a un certo punto lascia il timone ai figli. Fa un passo di lato. L’operaio startupper che ha conquistato il mondo studiando. 

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