Le puntate più belle di Love, Death & Robots, se non hai mai visto Love, Death & Robots

Le puntate più belle di Love, Death & Robots, se non hai mai visto Love, Death & Robots

Amore, morte e robot: si basa su due degli argomenti più ricorrenti nelle opere teatrali, nei libri e nei film, con l’aggiunta di un ingrediente che sa di futuro, una fra le serie più strane e curiose prodotte da Netflix negli ultimi anni.

Si chiama Love, Death & Robots, la terza stagione è disponibile dal 20 maggio ed è un’antologia di storie non collegate fra loro e di lunghezza variabile, tutte generalmente molto brevi (anche meno di 7 minuti) e quasi tutte ambientate in un futuro brutto, distopico e per nulla rassicurante. Come Black Mirror, però peggio.

Love, Death & Robots è una serie animata: gli episodi sono realizzati negli stili più diversi, da quello più cartoonesco alla computer grafica, e in alcuni il livello di cura e qualità è tale che nei primi minuti si fatica a credere che i protagonisti non siano attori in carne e ossa. In totale, le puntate delle prime due stagioni sono 26: sono quasi tutte gradevoli e interessanti, ma alcune più di altre. Che è il motivo per cui in questa pagina abbiamo preparato una guida per muovere i primi passi nell’inquietante futuro immaginato da David Fincher e Tim Miller.

Con un’avvertenza: non è il caso di spaventarsi se gli episodi segnalati come “migliori” sono pochi in rapporto al totale, perché (con poche eccezioni) più o meno tutte le puntate di Love, Death & Robots meritano in realtà un’occhiata. E poco importa anche del fatto che della stagione 2 ne vengono segnalate appena un paio, perché quelle due da sole (soprattutto Pop Squad) valgono il viaggio.

youtube: uno dei trailer della stagione 3 di LDR

Love, Death & Robots, gli episodi più belli della stagione 1

Il vantaggio di Sonny
Prima puntata e sorta di biglietto da visita della serie, parla di sport del futuro, combattimenti clandestini, controllo mentale e trasferimento di coscienza. Che è un gran bel modo per iniziare.

Tre robot
E la puntata manifesto di Love, Death & Robots, quella cui si pensa quando si pensa a questo serial: 3 robot esplorano le rovine di una città dopo la scomparsa della razza umana della Terra. Scopriranno quello che è successo alle persone e anche che cosa c’entrano i gattini (che non sono sempre coccolosi e teneri).

La testimone
Un episodio tutto azione e adrenalina, con una ragazza che fugge da un (presunto) assassino dopo aver assistito a un omicidio. Non si può dire altro per non rovinare il finale, se non che il fulcro di tutto è una sorta di loop temporale.

Oltre Aquila
Un topos della fantascienza classica in quello che è probabilmente l’episodio più sci-fi di tutti: un viaggio nello Spazio, un equipaggio ibernato, il risveglio una volta arrivati a destinazione. Che però non è dove dovrebbe essere. E nemmeno quando dovrebbe essere.

Love, Death & Robots, gli episodi più belli della stagione 2

Pop Squad
In una città che ricorda la Los Angeles di Blade Runner, un poliziotto che ricorda il Rick Deckard di Blade Runner ha un compito infelice: deve ammazzare i bambini. Sulla Terra non ci sono risorse per tutti, la medicina e il progresso hanno reso gli adulti praticamente immortali, ma non c’è spazio per nuovi arrivati. Forse l’episodio migliore delle prime due stagioni della serie.

Snow nel deserto
Graficamente impeccabile, racconta la storia di un uomo che nasconde un segreto genetico di cui tutti vogliono impossessarsi e che molti sono disposti a uccidere per ottenere. Il tutto in un’ambientazione suggestiva, fra combattimenti frenetici e pure una lovestory decisamente particolare

Gli altri episodi

Come detto, 6 puntate su 26 possono sembrare poche, ma va tenuto presente che queste sono solo quelle che spiccano: l’offerta di Love, Death & Robots è talmente variegata che offre sicuramente qualcosa per chiunque. E ci sono episodi gradevoli e interessanti anche oltre quelli evidenziati qui, come Buona caccia, Mutaforma o Zima Blue (stagione 1) oppure Ghiaccio o Erba alta (stagione 2). O anche Era la notte prima di Natale, per avere un punto di vista diverso sulla sera della vigilia.

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