La rivincita dei floppy disk, indispensabili su molti aerei

La rivincita dei floppy disk, indispensabili su molti aerei

Il floppy disk è morto da anni? Mai stato così falso, anzi. Quei dischetti da 3,5 pollici sono ancora indispensabili per garantire l’efficienza di molti aerei civili, anche dei più grandi. Lo ricordiamo, l’Apollo 13 con i suoi guasti: il drammatico rientro sulla Terra fu garantito da un sistema informatico che aveva pochi Mb di memoria. Gli Shuttle della Nasa hanno solcato lo spazio ‘guidati’ da sistemi informatici che ora sarebbero considerati insufficienti anche per uno dei più vecchi telefonini Gsm.

I computer attuali non hanno più neanche il lettore di Dvd, sostituiti da ‘pennette’ tascabili la cui memoria arriva fino a 1 Tb. Eppure, sugli aerei, i floppy disk da 1,44 Mb vengono ancora utilizzati quasi ogni mese per aggiornare importanti funzioni. Un esempio è quello del Boeing 747, aereo che non sarà più prodotto e che molte compagnie hanno dismesso ma che continua a volare portando passeggeri (e oggi soprattutto merci) da una parte all’altra del globo.

Ogni 30 giorni circa, infatti, gli addetti alle componenti informatiche di questo aereo si prendono i loro bravi dischetti da 1,44 Mb e, chiusi nella pancia del velivolo, aggiornano ad esempio i sistemi di navigazione e le mappe. Ci vogliono circa 8 floppy disk per procedere all’implementazione di tali sistemi. La ‘scoperta’ è stata fatta da un’azienda La Pen Test Partners che si occupa di sicurezza informatica e che ha potuto accedere – per motivi appunto di controllo dei sistemi di protezione dei velivoli – sui Boeing 747-400 utilizzati ancora da molte compagnie aeree.

E così, tra tutti i sistemi informatici, l’azienda ha visto che c’era anche un lettore di floppy disk normalmente e periodicamente utilizzato. Il principio di base è che, non avendo bisogno di grandi memorie, cambiare questo sistema sarebbe stato più costoso e complicato che continuare ad usarlo.

Secondo Pen Test Partners, comunque, non sono solo i Boeing 747-400 ad utilizzare ancora i floppy disk. Diversi altri velivoli, più o meno grandi (sicuramente comunque con età di fabbricazione più ‘anziana’) continuano ad usare i dischetti da 1,44 Mb per aggiornare il proprio sistema informatico. Anche l’Airbus A 320, fino a poco tempo fa, ad esempio, utilizzava questo sistema.

Una sorpresa, questa, che potrebbe far sorridere i molti abituati alle capacità dei nuovi smartphone, il motivo sostanziale di questa scelta non è però solo relativo ai costi di sostituzione, spiegano gli esperti, ma anche perché “fino a quando un sistema funziona, è meglio utilizzarlo piuttosto che dover poi ricalibrare tutte le compatibilità” in una complessa struttura informatica come può essere quella che ‘gestisce’ un aereo.

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