Il volo oceanico di Amelia, la prima donna dei cieli

Il volo oceanico di Amelia, la prima donna dei cieli

Il 18 giugno 1928 Amelia Earhart fu la prima donna ad attraversare l’Oceano Atlantico con un aereo e iniziò la sua leggenda. In  quell’occasione era solo un passeggero. Aveva ricevuto una telefonata un paio di mesi prima: “Vuoi volare sopra l’Atlantico?”. Un anno prima lo aveva fatto Charles Lindbergh, da solo, e l’idea era che ci provasse una donna. La prima scelta si era tirata indietro e così avevano chiamato lei che aveva 30 anni e da quando ne aveva 20 aveva scoperto che la sua grande passione era volare. Il velivolo, un trimotore chiamato Friendship   (Amicizia), era partito da Trepassey Harbour, in Canada per atterrare, 20 ore e qualche minuto dopo, in Galles. Amelia disse di essersi sentita come un bagaglio, o un sacco di patate, “ma ci riproverò da sola”. Lo fece più volte. Per nove anni è stata una stella. In realtà divenne subito una celebrità: la chiamavano Lady Lindy perché era incredibilmente somigliante a Lindbergh, oppure “la regina dell’aria”. 

Il 20 maggio del 1932 attraverserà l’Atlantico da sola compiendo una impresa leggendaria (anche se invece di atterrare a Parigi, come previsto, lo fece in Irlanda del Nord). Tre anni più tardi fu il primo pilota in assoluto a volare in solitaria dalle Hawaii alla California; e poi da Los Angeles a Mexico City e da Mexico City a New York. Battè tutti i record e a un certo punto le restava solo un’impresa: fare il giro del mondo. Ci lavorò per anni, e nel luglio 1937, durante il secondo tentativo, l’aereo su cui volava scomparve dalle parti dell’isola di Howland, nel Pacifico. Fu dichiarata morta nel gennaio 1939 ma secondo certe leggende era solo sparita, o scappata, e aveva iniziato una nuova vita. 

Hollywood le ha dedicato un film che avrebbe dovuto essere un trionfo, ma fu invece un flop. Certo la sua vita avrebbe meritato un film migliore. E’ stata un modello di un nuovo ruolo della donna nella società (“la donna che saprà trovarsi un lavoro, avrà fama e fortuna” diceva; e ancora: “le donne dovrebbero provare a fare quello che fanno gli uomini e se falliscono quel fallimento sarà solo un limite da superare”). Ed è stata un esempio di coraggio e senso dell’avventura. Tra le sue frasi più celebri viene spesso citata la massima “il modo migliore di fare una cosa è farla”, o anche “la vita non è fatta per fare il passeggero”. Ma la mia preferita resta: “Tutti nella vita hanno un oceano da attraversare in volo, se solo hanno il coraggio di farlo”.

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