Il “rumore” dell’auto elettrica lo crea l’intelligenza artificiale

Le auto elettriche, si sa, sono pericolose per i pedoni. Al punto che oggi sono obbligate a ”fare rumore”: l’intensità deve essere compresa nell’intervallo tra i 56 ed i 75 decibel (un’automobile tradizionale emette, in media, 75 decibel). Il sistema si chiama AVAS ed è l’avvisatore acustico che, riproducendo un suono artificiale, permette ai veicoli elettrici ed ibridi di essere percepiti a livello sonoro. L’obbligo di legge è scattato dal 1° luglio 2019. E qui i costruttori si sono scatenati. Chi ha messo a punto strani fischi come Renault chi – probabilmente per suscitare un certo clamore di marketing – ha arruolato musicisti famosi per comporre il rumore di un motore elettrico. Hans Zimmer ad esempio ha creato il concept sonoro in stile Blade Runner per la berlina elettrica i4 di Bmw, ma c’è chi è andato oltre.

Come ad esempio il sound designer Yuri Suzuki, partner della società di consulenza di design Pentagram, che ha recentemente condotto un progetto di ricerca sul ruolo cruciale che il suono dell’auto elettrica ha sulla sicurezza, il divertimento, la comunicazione e il riconoscimento del marchio di un utente. Da queste premesse è stata sviluppata una gamma di suoni per auto, contestando però la scelta di molte case automobilistiche che hanno scelto “design” di suoni solo belli, spesso inseguendo la moda.
“Dobbiamo davvero progettare attentamente in base agli effetti psicologici su un essere umano”, ha detto Suzuki a TechCrunch. “Riguarda il rapporto tra l’essere umano e la macchina stessa.” Secondo la teoria di Suzuki un “rumore” intelligente può aiutare ad alleviare la differenza tra uomo e auto fornendo una specie di “linguaggio condiviso”. E sulla base dei sondaggi che ha condotto, Suzuki ha prodotto due nuovi suoni del motore elettrico e suoni adattivi che riflettono l’ora del giorno e la posizione dell’unità.

Ad esempio i suoi suoni del motore ricordano i giri del motore a combustione interna, fornendo sia ai conducenti che ai pedoni un’indicazione precisa e riconoscibile dell’aumento e della diminuzione della velocità. I suoni sono posti a diverse altezze: una piuttosto bassa, come un’astronave in decollo; l’altro un po’ più in alto, come un hovercraft che sale verticalmente. Ed è una scelta che hanno fatto anche Audi, Ford e Jaguar Land Rover con copie futuristiche di motori a benzina per alcuni dei loro nuovi veicoli elettrici.
Ma non è tutto: il sound design di Suzuki include anche i suoni dell’auto, come l’accensione, gli indicatori di direzione o il clacson, che utilizzano l’intelligenza artificiale per adattarsi all’ora del giorno. Al mattino, ad esempio, il tono è più alto e suoni poi via via diventano progressivamente più bassi con il passare del giorno. E per rendere i suoni delle auto personalizzabili, Suzuki utilizza l’apprendimento automatico per aiutare a integrare il calendario dell’individuo con l’uso dell’auto, in modo che il suono possa adattarsi al tipo di attività che l’utente sta svolgendo, dall’andare al lavoro, dalle commissioni alle uscite. I suoni simili a quelli di un videogioco vengono attivati ogni volta che il conducente arriva a destinazione.
E Suzuki contesta anche un’altra scelta delle case automobilistiche: quella di dare al cliente la possibilità di scegliere i suoni che farà il loro veicolo: “Non è una buona idea – spiega – perché le persone probabilmente sceglieranno ciò che piace di più non necessariamente ciò che è più utile. Per non parlare di come sarebbero le città, invase da una strana cacofonia di rumori se ognuno potesse scegliere i suoni della propria auto elettrica”.
Inoltre i rumori delle vetture basati sull’intelligenza artificiale di Suzuki sono progettati in modo da non essere ripetitivi. Quindi, se sei in un lungo viaggio, piuttosto che ascoltare costantemente lo stesso “rumore”, con il progetto di Yuri l’automobilista può avere suoni sempre diversi generati in tempo reale dall’algoritmo. Cosa impossibile da fare per un essere umano.
Tutto, però, è ancora a livello di studio: Pentagram non ha ancora prodotto un’applicazione commerciale per i suoni di Suzuki, ma è questione di mesi. E l’auto elettrica avrà finalmente una “voce” intelligente.