Idea BMW: abbonamenti per sbloccare gli optional presenti sull’auto

Idea BMW: abbonamenti per sbloccare gli optional presenti sull’auto

In una Bmw che profuma di nuovo ti aspetteresti di tutto tranne che dover pagare 25 euro al mese per attivare i sedili riscaldabili, oppure 9 euro al mese per disporre della regolazione automatica dei fari. Eppure questa è una delle ultime novità introdotte dalla casa tedesca dopo una lunga fase sperimentale che sembra avere più a che fare con la strategia marketing che eventuali criticità tecnologiche. Fermo restando il fatto che ovviamente in fase di acquisto dell’auto si può immediatamente personalizzare l’auto come si preferisce; la novità è che adesso si può intervenire più agevolmente dopo.

Tutto ha avuto inizio nel 2020 quando Bmw ha aggiornato il suo sistema operativo 7 di bordo – quello che governa intrattenimento, servizi informazioni, navigazione e reportistica – e potenziato il ConnectedDrive Store. In pratica questo negozio, che ricorda quello delle app per gli smartphone, consente direttamente dall’auto di attivare servizi aggiuntivi. Inizialmente l’Rtti (Real Time Traffic Information), news e altri extra, ma adesso anche funzioni riguardanti l’auto come riscaldamento, luci, assistente alla guida e altro.

Si acquista un servizio o una funzione, l’auto si connette alla rete mobile e dopo qualche minuto si concretizza l’aggiornamento. Di fatto le auto vengono prodotte con una dotazione hardware più ampia di quella richiesta dal cliente in fase di acquisto e semplicemente la disponibilità di una funzione si riduce a una questione di attivazione/disattivazione software.

Ovviamente Bmw ricorda che la disponibilità delle funzioni dipende dall’hardware integrato nella propria auto. ConnectedDrive Store visualizza a bordo solo i servizi acquistabili. “Se il servizio non è disponibile, l’hardware necessario non è integrato nella tua Bmw”, puntualizza l’azienda.

In questi due anni non c’è stato grande battage pubblicitario al riguardo sia a causa della pandemia, ma probabilmente anche per la reazione scomposta di diversi consumatori e testate online. In effetti bisogna digerire culturalmente il fatto che si acquista un’auto dotata fisicamente di tanti optional utilizzabili solo con l’ok di un’applicazione e ulteriori esborsi.

Ad aprile Cox Automotive, uno dei colossi statunitensi specializzati in servizi e finanziamenti per l’automotive, ha reso noti i risultati di un’indagine sui consumatori interessati ad acquistare un’auto entro 48 mesi. Ebbene solo il 25% ha dichiarato che sarebbe disposto a pagare un abbonamento mensile o annuale, ma solo per sbloccare caratteristiche di sicurezza come l’assistenza al mantenimento della corsia o la frenata di emergenza automatica, prestazioni del veicolo (come coppia o potenza extra) o elementi di comfort come come sedili o volanti riscaldati o rinfrescanti. Il resto del campione ha risposto picche e che “si aspetta che la maggior parte delle funzionalità e dei servizi siano inclusi”.

Ad ogni modo come sottolinea The Verge la novità Bmw ha fatto capolino sui siti ufficiali inglese, tedesco, neozelandese e recentemente su quello sudcoreano. 

Il ConnectedDrive Store italiano

Possiamo confermare che le funzioni ad abbonamento sono presenti anche sul Bmw ConnectedDrive Store italiano e sono previsti anche periodi di prova per testarne l’efficacia. Alcune sono disponibili da tempo, come ad esempio Apple CarPlay oppure il Pacchetto Manutenzione da 100mila km, ma altre vengono offerte con un approccio differente.

Fra queste vi sono Drive Recorder per registrare le riprese video anteriori e posteriori, un voucher per avere accesso illimitato a Deezer o Napster (traffico dati compreso), sedili anteriori riscaldabili, assistente alle luci abbaglianti e anabbaglianti, e volante riscaldabile. Le tariffe sono di pochi euro al mese oppure di qualche decina se si scelgono periodi annuali, oppure ancora di centinaia se si desidera uno sblocco permanente.

Se i sedili riscaldabili a 25 euro al mese sembrano una bella trovata poiché durante l’anno potrebbe aver senso limitarne l’uso a brevi periodi invernali, Deezer a 230 all’anno appare fuori scala dato che l’abbonamento normalmente è di circa 100 euro. Al netto di ogni considerazione quel che conta è la decisione di puntare su microtransazioni per sbloccare funzioni come se si fosse in un videogioco – dove si parte con una dotazione base ma se vuoi potenziamenti devi spendere denaro.

Due anni fa un responsabile Bmw raccontò alla testata The Drive che alcune funzionalità non riscontravano grande interesse, quindi la prospettiva di consentirne lo sblocco opzionale successivo all’acquisto poteva essere più vantaggioso. Non meno importante il fatto che la transizione ai veicoli elettrici probabilmente ridurrà drasticamente i ricavi generati dall’assistenza e la manutenzione ordinaria. Oggi un motore a combustione ha bisogno di cambi filtro, liquidi e altre attività; un modello elettrico al massimo sostituzioni di componenti chiave.

Poi è vero anche che più aumentano i costi di produzione e più diminuiscono i profitti, quindi non deve stupire che questa nuova febbre da abbonamento stia anche contagiando Volkswagen, Toyota, Audi, Cadillac e Porsche. Tesla, com’è risaputo, è stata fra la prima a inventarsi persino lo sblocco batteria che consentiva a uno stesso modello di fornire la parziale o completa capacità.

Un florido mercato di app o funzioni automotive potrebbe diventare un nuovo fronte di business, anche se oggi è limitato per lo più a veicoli di fascia alta. Gli analisti però sostengono che si diffonderanno in ogni segmento. General Motors ad esempio lo scorso anno ha ammesso che i suoi servizi ad abbonamento hanno generato un fatturato di oltre 2 miliardi di dollari e la prospettiva in dieci anni è che arrivino a 25 miliardi di dollari.

“Le case automobilistiche senza dubbio sperano che i clienti si abituino a questa novità, ma francamente sono scettico che possa decollare”, sostiene Sam Abuelsamid, analista di Guidehouse Insights, una società leader nella consulenza del settore.

Rimane comunque la grande opportunità per i pirati informatici, poiché potrebbero proporre uno “sblocco” totale dell’auto a prezzi stracciati e magari a distanza di tempo anche una richiesta di riscatto… A seguito di blocco remoto del veicolo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *