Droppare, cringe, crush, bando e il resto dello slang anti-boomer dei social network

Droppare, cringe, crush, bando e il resto dello slang anti-boomer dei social network

Se hai capito poco o niente del titolo di questa pagina, non preoccuparti: sei in buona compagnia. Negli ultimi anni, i social network si sono riempiti di termini che le persone over 40 (ma anche molti over 30) fanno fatica a comprendere e che invece giovani e giovanissimi, anche italiani, usano come fossero una loro seconda lingua.

Qui proviamo a spiegarne qualcuno, premettendo che si tratta solo di una piccola selezione di parole che compongono un dizionario parallelo che è in continuo aggiornamento e che riguarda diversi aspetti della vita moderna, dai social network ai videogiochi, alla musica.

Droppare

È il termine di cui tutta la stampa italiana online si è innamorata lo scorso 16 marzo, dopo avere notato che era in tendenza su Google Trends, cioè era uno dei 10 termini più cercati online in Italia, precisamente alla posizione numero 7. Droppare, dall’inglese to drop (far cadere, rilasciare), riferito a Instagram non vuole dire altro che pubblicare una foto: droppare un’immagine significa condividerla sui social network.

La spiegazione è più facile da capire se si pensa al drag and drop che si fa sui computer: si prende un file da una cartella e lo si trascina (drag) dentro a un’altra, dove lo si lascia (drop). Tutto qui.

Floppare

Un altro termine che ha a che fare con i social e un altro che (come quasi tutti quelli presenti in questa lista) deriva dall’inglese, solo che non è un verbo: flop vuole dire fiasco, fallimento. Su Instagram, Facebook o su TikTok, un post o un video che floppa è un post o un video che non raggiunge il pubblico sperato, non raccoglie abbastanza like, commenti e reactions. È una delusione, insomma.

Cringe

Quando un contenuto floppa sui social, è possibile che sia perché è cringe (ma non è detto: può anche funzionare molto bene proprio perché è cringe). In inglese significa imbarazzante, e nello slang della Rete identifica proprio questo: le situazioni imbarazzanti che in qualche modo diventano pubbliche, come un balletto scoordinato, una canzone stonata, una dichiarazione d’amore che sfocia nel ridicolo. E diventa una cringiata.

Crush

Spesso nelle situazioni cringe è coinvolto crush, la persona per cui si provano sentimenti o attrazione fisica. Di nuovo: in inglese, crush significa cotta o infatuazione, e crush è appunto il lui o la lei per cui la si prova. Dire o scrivere crush invece del nome di questa persona ha un paio di vantaggi dal punto di vista della discrezione: permette di non rivelare chi sia e anche di non rivelarne il sesso, perché in inglese non ci sono indicazioni di genere. Così si può evitare di svelare le proprie, di indicazioni.

youtube: bando e il video di Anna

Bando

Diffuso tantissimo online nell’estate del 2020, grazie all’omonima canzone della giovane rapper spezzina Anna, il termine è la contrazione della parola inglese abandoned e sta a indicare le zone degradate delle città, i quartieri più poveri e malfamati. Il ghetto o la banlieue, per dirlo in altro modo.

Pov

La sigla sta per point-of-view (in italiano, il punto di vista) e i primi utilizzi si possono fare risalire ai siti a luci rosse: in un video Pov, l’azione si vede dagli occhi di uno o una dei partecipanti. Da lì, l’uso si è allargato al mondo dei videogiochi e poi tantissimo a quello dei social, dove si simula di essere altre persone: in un video Pov di un’insegnante, si vedrà la classe inquadrata dalla cattedra; il Pov di un avvocato è dentro al tribunale; quello di un taxista riguarda il rapporto con i clienti e così via.

Stitch

Fra le funzioni più note di TikTok c’è quella che permette di stitchare i video di altri creator, cioè di prenderne un pezzetto (non più di 5 secondi) e usarlo come base di partenza di un proprio video. Di cucire i due video insieme, perché stitch in inglese significa proprio questo.

Trend

Questa è (forse) la parola più facile e nota fra quelle presenti in questa pagina: i trend sono le tendenze dei social, le cose che online funzionano meglio. Il termine nasce in qualche modo dai Trending Topic di Twitter, che indicano appunto le Tendenze (e infatti così oggi si chiamano) e vengono divise Paese per Paese. Uno strumento molto utile per coglierle è il già citato Google Trends.

Fuori (ovunque)

Questo termine riguarda generalmente la musica, il cinema e i videogiochi e l’arrivo delle novità e ha seguito il percorso opposto rispetto agli altri: dall’inglese out now all’italiano fuori (ovunque). Da almeno un paio d’anni a questa parte, non si dice più che un disco è uscito o uscirà, ma che è fuori. Out, appunto. Di solito accompagnato da ovunque, a indicare che l’album (la canzone, il film eccetera) è disponibile dappertutto, sia nei negozi sia sulle piattaforme di streaming. È fuori ovunque, insomma,

Millennial

Sono le persone più a loro agio con questo linguaggio, quelle nate tra il 1981 e il 1996, ovvero coloro che hanno compiuto il loro primo e ultimo anno da teenager (in inglese, da thirteen a nineteen, cioè da 13 a 19) nel corso degli anni Duemila.

Boomer

All’opposto, i boomer sono quelli che con questi termini fanno più fatica, cioè chi è nato fra il 1946 e il 1964, il periodo del cosiddetto baby boom dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale (nel 2022, i boomer più giovani hanno 58 anni). Da qui è nata l’espressione ok, boomer: è un modo per dare ragione ai boomer nelle discussioni online e metterli a tacere, dicendo loro che hanno capito. Anche se è chiaro che non abbiano capito.

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