Dalla Polonia col traduttore: così il Vasco Translator V4 sfida Google Translate

Dalla Polonia col traduttore: così il Vasco Translator V4 sfida Google Translate

Quando abbiamo provato il traduttore Vasco M3, a metà 2022, fra le cose che non ci sono piaciute avevamo evidenziato “il testo (quasi) illeggibile sul display”, facendone notare le ridotte dimensioni. Cosa che devono aver evidentemente notato anche quelli di Vasco Electronics, tant’è che il nuovo Translator V4 ha uno schermo da 5” molto più grande: “È una delle cose che ci hanno chiesto di più clienti”, ci ha raccontato il CEO dell’azienda, Maciej Goralski, quando l’abbiamo incontrato al CES di Las Vegas (qui tutte le news).

E però, c’è un però: il Vasco M3 non va in pensione ma resta a listino, e i due prodotti saranno venduti separatamente, a due clientele differenti. Perché? “Perché da un lato c’è chi apprezza un display di maggiori dimensioni e ha dimestichezza con i touchscreen – ci ha spiegato Goralski – e dall’altro lato c’è chi invece è disposto a rinunciare a un po’ di schermo pur di avere tasti grandi, chiari e semplici da premere”. Come le persone anziane, che sono sicuramente nel target di clientela dell’azienda.

Come funziona il Vasco Translator V4

Azienda che arriva dalla Polonia, è nata una dozzina d’anni fa, lavorando prima come distributore e iniziando poi con i vari Translator: “Li facciamo in Cina, ma con il dispositivo in arrivo nel 2024 (auricolari con traduttore, dal poco che siamo riusciti a farci anticipare, ndr) cercheremo di fare il più possibile in casa, all’interno dell’UE”, ci ha detto Goralski. Ce l’ha detto in polacco, mentre noi gli facevamo le domande in italiano, entrambi aiutati dal suo Translator V4, che ha funzionato decisamente bene anche in un ambiente molto rumoroso come il CES (il dispositivo usa il sistema ANC per la cancellazione attiva del rumore).

Il dispositivo, che è in grado di capire 108 lingue e funziona anche con testi e immagini attraverso un procedimento diviso in 4 step, che si avvia quando l’utente preme il tasto laterale per chiedere una traduzione:

  • l’opera di voice recognition, per capire quello che la persona sta dicendo, “non parola per parola o frase per frase, ma analizzando il contesto”;

  • l’invio del contenuto ai server dell’azienda (che sono in Europa), attraverso una SIM integrata che “resta gratuita per sempre e si appoggia a 700 operatori telefonici”;

  • la traduzione vera e propria, attraverso l’impiego di 10 diverse intelligenze artificiali a seconda della lingua da cui si parte e cui si vuole arrivare;

  • il ritorno della frase tradotta sul device dell’utente, “solitamente nell’arco di meno di due secondi”.

Il prezzo e la sfida a Google Translate

Il Vasco Translator V4 costa 389 euro, è in vendita dallo scorso luglio e si può acquistare sia online sia (in Italia) nel negozio di Roma. E la domanda che vi state facendo ce la siamo fatta pure noi e soprattutto l’abbiamo fatta a Goralski: perché dovrei comprarlo, se con la stessa cifra posso comprare uno smartphone con Google Translate che fa (più o meno) le stesse cose?

Ci ha dato varie motivazioni, di cui le prime due ci sono sembrate le più significative per capire dove la sua azienda si posiziona: “Il discorso è un po’ simile a quello che si fa quando si parla di fotocamere professionali e di smartphone – ci ha detto – Perché comprare una fotocamera se uno smartphone fa ottime foto? Perché la fotocamera nasce per quello, fa solo quella cosa e la fa bene”. Inoltre, come accennato prima, “perché non tutti hanno dimestichezza con gli smartphone, scaricare un’app, configurarla e così via: il nostro dispositivo è facile da usare e si può usare subito, appena estratto dalla scatola”.

Non è tutto: “Permettiamo le conversazioni multiple con sino a 100 persone, dove ognuno può parlare la sua lingua e venire tradotto, non usiamo una sola IA ma una decina, con alcune più brave di altre in specifiche traduzioni (per esempio nelle lingue orientali, ndr), rispettiamo il Gdpr e volendo possiamo escludere alcune IA che lavorano su server esterni all’UE”.

Ovviamente, Goralski tira l’acqua al suo mulino, ma il suo discorso ha in effetti un senso: l’anno scorso hanno venduto 50mila M3 e staremo a vedere come andrà quest’anno e con il V4 anche con l’arrivo di nuove funzionalità. Con buona pace di Google.

@capoema

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