Cosa c’entra la Ferrari con l’iPhone e altre sei cose che forse non sapete su Benedetto Vigna

Cosa c’entra la Ferrari con l’iPhone e altre sei cose che forse non sapete su Benedetto Vigna

“Ferrari gioca la carta innovazione”. “Analisti plaudono nuova era dell’hi-tech”. E ancora: “Si punta sull’elettrico”. La nomina di Benedetto Vigna, un fisico alla guida della Casa di Maranello, ha scatenato la fantasia dei media. Dopo mesi di ricerche, insomma, la Ferrari per scegliere il nuovo amministratore delegato al posto del dimissionario Louis Carey Camilleri, ha puntato su una figura “tecnologica”, per tornare alla definizione dei Media. Ma perché Vigna si porta appresso questa – straordinaria visti i tempi – immagine? Ecco sette cose che non sapete di lui.

Da dove arriva
Vigna è di Pietrapertosa, un piccolissimo comune italiano di 965 abitanti (sono in continuo calo, erano 1500 vent’anni fa) in provincia di Potenza. E’ in mezzo ai monti, alla bella altitudine di oltre 1000 metri e quindi ha il primato di essere il comune più alto della Basilicata. Grande orgoglio della sindaca Maria Cavuoti: “La nomina di Benedetto Vigna – ha commentato – è un onore per Pietrapertosa e un esempio da seguire: con la cultura, lo studio, la passione e il sacrificio si possono raggiungere grandi risultati. Le sue doti professionali sono note a tutti – ha continuato – ma mi preme anche sottolineare soprattutto le sue doti umane: Vigna raggiunge la sua famiglia e la sua amata Pietrapertosa ogni anno ed è rimasto la persona umile e semplice di sempre”. Di sicuro la prossima estate però arriverà su una Ferrari.

Gli studi
Classe 1969, Vigna si è laureato con lode in fisica subnucleare all’Università di Pisa nel 1993. Già basterebbe questo per accreditarlo nel mondo hi-tech, ma c’è dell’altro. Vigna nel 1995 è entrato in STMicroelectronics, uno dei più grandi produttori mondiali di componenti elettronici, usati soprattutto nell’elettronica di consumo e nell’automotive, dove ha fondato le attività Mems (Micro-ElectroMechanical Systems) basate sulle nanotecnologie.

Un nerd? Non proprio
Vigna è un manager atipico, titolare di oltre 200 brevetti sul micro-machining e autore di numerose pubblicazioni in questo campo. Insomma una vera autorità nel settore e non a caso il nuovo top manager Ferrari fa parte dei consigli direttivi di alcuni programmi finanziati dall’Unione europea.

Fra le sue invenzioni anche il giroscopio dell’iPhone
Vigna ha guidato innovazioni di successo nei microfoni, e-compass e controllori per touch screen oltre che per sensori ambientali, micro-attuatori, sensori per auto e industriali e radio a basso consumo di energia per Internet of Things. Ha ideato un sensore di movimento tridimensionale inizialmente applicato agli airbag delle auto che poi è stato esteso alla console Nintendo Wii. Tra le altre invenzioni, Vigna ha creato un ‘giroscopio a tre assi’ che ha debuttato a suo tempo sull’iPhone4. Una tecnologia di sensori che ha rivoluzionato l’esperienza degli smartphone consentendo allo schermo di adattarsi al formato verticale o orizzontale mentre si ruota il telefono.

In Ferrari dopo l’estate
Dal punto di vista operativo, Vigna entrerà a far parte di Ferrari dal prossimo 1 settembre visto che – per ora – è ancora presidente del gruppo Analogici, Mems e Sensori di STMicroelectronics e membro dell’Executive Committee di ST. Di tempo per capire chi è il nuovo numero 1 Ferrari quindi ne avremo.

Elkann lo vede così
Perché proprio Vigna? Il presidente della Ferrari John Elkann lo spiega bene. E sostanzialmente afferma di averlo scelto per “la sua profonda conoscenza delle tecnologie che guidano gran parte del cambiamento della nostra industria, le sue comprovate capacità di innovazione, l’approccio imprenditoriale e la sua leadership rafforzeranno ulteriormente Ferrari scrivendo nuovi capitoli della nostra storia irripetibile di passione e performance nell’era entusiasmante che ci attende”.

Strada in discesa
Di certo, passione o no, la nomina di Vigna ha già portato a Maranello qualcosa di positivo: l’approvazione – plebiscitaria – del mondo degli analisti economici: “Riteniamo che la notizia sia positiva eliminando un fattore di incertezza che durava da parecchi mesi”, commentano ad Equita. “Sebbene non abbia esperienza diretta nel mondo del lusso o dell’auto, il suo track record di successo” e “il suo background (con focus sui chip per segmenti industriale e automotive) contribuiranno a rafforzare la leadership tecnologica e la capacità di innovazione” di Ferrari. “Per capire la sua impronta a livello strategico, anche in relazione alla brand expansion, bisognerà aspettare il business plan la cui presentazione è prevista nel 2022”, continua Equita. Di “notizia positiva” parla anche Mediobanca secondo cui “la nomina di un ceo con abilità tecnologiche e industriali rimuove alcune delle incertezze sulla transizione di Ferrari all’elettrificazione e alle nuove tecnologie”. “La nomina è altamente inattesa e, a nostro avviso, riflette il bisogno di ‘reinventare’ Ferrari e le difficoltà a trovare candidati disponibili ad assumersi questo compito”,  dicono gli analisti di Jefferies, secondo quanto riporta Bloomberg.

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