Come cambiano le tv Samsung: Microled sempre più piccoli, Oled sempre più grandi

Come cambiano le tv Samsung: Microled sempre più piccoli, Oled sempre più grandi

LAS VEGAS. Il CES  per Samsung si apre all’insegna della connessione tra dispositivi differenti: auto, televisori, frigoriferi, telecamere, aspirapolveri e luci che parlano la stessa lingua tra di loro e comprendono sempre di più la nostra. Ma anche auto che grazie ai dati del nostro smartwatch capiscono il nostro livello di attenzione e ci mettono in guardia contro i colpi di sonno, televisori pensati per aiutare chi vede meno e, ovviamente, la consapevolezza di dover ridurre il proprio impatto ambientale. Plastiche e metalli riciclati, imballaggi più semplici da smaltire e prodotti da sempre energivori che devono imparare a esserlo meno. L’obiettivo, insomma, che sia a lungo o medio termine, è vivere meglio, sia dal punto di vista ambientale che per quanto riguarda le cose da ricordare, l’ordine casalingo o godersi una serie tv o un videogioco.

Relumino

Questo è anche l’anno in cui Samsung amplia la sua gamma di Micro Led, che adesso include sette modelli, dai 50 pollici fino ai 140, senza dimenticarsi di potenziare e ampliare anche le altre categorie come gli Oled e i Qled, che spingono ancora più avanti gli 8K, pur con la consapevolezza che il 2023 sarà un anno diverso dagli ultimi tre. Ma al di là dell’incredibile resa di questi pannelli, che ogni anno aumenta e rende sempre più accessibile una qualità visiva mai vista, una delle funzioni più interessanti dei nuovi televisori Samsung è Relumino Mode: un filtro, per ora previsto solo su alcuni Qled 4k e 8k che aumenta contrasto, luminosità e spessore dei bordi dell’immagine per permettere alle persone ipovedenti di vedere molto meglio le immagini sullo schermo e non rinunciare a vedere una serie che amano o magari utilizzare il televisore per fare una videochiamata con qualcuno.

“Pandemia, lockdown e switch-off hanno ovviamente spinto in consumi ben oltre le aspettative – spiega Bruno Marnati, vicepresidente della sezione audio e video di Samsung – il 2023 probabilmente sarà simile al 2019, anche se lo switch-off spingerà ancora un po’. Considerando i televisori che non verranno cambiati e quelli a cui verrà messo un decoder, forse in Italia verranno sostituiti circa 300mila televisori, quindi alla fine a spanne possiamo dire che sarà un mercato da circa 4 milioni di pezzi”.

I giochi

Per quanto spesso i nuovi annunci del CES riguardino televisori e altri oggetti di fascia alta e altissima, come i televisori Qled, per Samsung è importante trasformare quelle che oggi sono nicchie nei nuovi mercati del futuro e questo riguarda anche il gaming. Per quanto ancora il mercato sia in fase di consolidamento e l’addio di Google pesi moltissimo, il cloud gaming è comunque un settore interessante per il futuro dei videogiochi e la loro diffusione oltre console e PC.

Per questo l’anno scorso Samsung ha lanciato Gaming Hub, ovvero un’app da cui, fra le altre cose, sfruttare i servizi di cloud gaming come il Game Pass di Microsoft o Nvidia GeForce Now. Oggi il Gaming Hub aggiunge nuove funzioni come la possibilità di mostrare su uno schermo secondario la mappa di un gioco o la possibilità di mostrare cose differenti in varie parti dello schermo. Ad esempio sull’imponente schermo curvo Odissey Ark da 55 pollici è possibile metterlo in verticale e dividere lo spazio come se ci fossero tre schermi differenti per gestire streaming, gioco, lavoro e altre attività senza perdersi niente. “Trovare un mercato e allargarlo per noi è fondamentale e il Gaming Hub è l’esempio perfetto – – perché porta il videogioco direttamente nel salotto, senza alcun impedimento, senza dover comprare o saper collegare niente. Il nostro lavoro per il futuro e far conoscere meglio ai nostri clienti ciò che possono fare con i loro televisori, perché oltre al Gaming Hub ci sono un sacco di funzioni meno note ma molto utili, soprattutto se consideriamo l’ecosistema SmartThings”.

In casa

E per rendere le cose ancora più semplici, Samsung ha anche annunciato la SmartThings Station, ovvero un hub casalingo compatbile con lo standard Matter, cui connettere tutti i dispositivi che utilizzano questo standard e che si controlla dal telefono, con cui è possibile impostare una serie di comandi automatici. Inoltre, semplifica il dialogo tra i dispositivi connessi al sistema SmartThings e, grazie a un tasto, può eseguire automaticamente una delle funzioni impostate, come regolare la luminosità, il termostato e le tapparelle contemporaneamente. Inoltre, SmartThings è anche una base di ricarica a induzione e può far suonare i dispositivi connessi, per non perderli mai in casa. Per adesso non si conoscono i piani per una distribuzione italiana, ma sarà disponibile da febbraio 2023 negli Stati Uniti e in Corea a un prezzo ancora da comunicare.

In auto

La connessione tra dispositivi differenti continua anche nell’auto: Marcus Futterlieb di Harman ha svelato infatti i piani di Samsung e Harman per raggiungere un nuovo livello di intelligenza, personalizzazione e utilità nell’esperienza a bordo (ICX, In-Car eXperience). Il frutto di questa collaborazione è Harman Ready Care, un sistema che utilizza un algoritmo di machine learning per raccogliere e processare i dati rilevati dai sensori delle autovetture per misurare il grado di stanchezza e distrazione del conducente, offrendo opzioni personalizzate di intervento per ridurre i rischi e contribuire a migliorare il benessere di chi è alla guida. Con questo sistema l’auto può capire se stiamo vivendo una situazione di stress per il traffico, il rumore, l’ora del giorno e suggerire percorsi meno stressanti, evitare di alzare troppo il volume della radio o suggerirci di fare una pausa.

Il futuro di Samsung quindi, oltre che di televisori e smartphone al top è fatto soprattutto di connessioni e personalizzazione, di oggetti che piano piano capiscono le nostre abitudini e si adattano, parlando tra di loro. “Il nostro obiettivo è far sì che le persone capiscono ciò che possiamo offrirgli quando comprano un prodotto Samsung e quando sfruttano SmartThings – conclude Marnati – perché è sulla competizione verso l’innovazione che il settore va avanti, non con la guerra dei prezzi”.

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