Apple va oltre l’iPhone, e cala il poker dei servizi “One”


C’è poco da fare, Apple resta l’azienda più interessante del nuovo mondo, quella che produce device e servizi che hanno successo, quella che accresce costantemente il proprio valore, quella che cambia le regole del gioco ogni volta che vuole e che impone novità che hanno un impatto al di la del valore delle novità stesse. E’ stato così negli ultimi venti anni, sarà così ancora, di certo, nei prossimi. Apple non sta ferma ma non corre nemmeno alla ricerca di qualsiasi cosa sia in movimento, prosegue per una strada che percorre senza fretta, accrescendo passo dopo passo la potenza dei suoi device, le capacità delle macchine di fare cose nuove e utili, arricchendo i servizi che offre ai consumatori.
Non è più un’azienda “iphonecentrica”, come aveva già mostrato nei precedenti “eventi”, quindi non teme la saturazione di quel mercato, ha cambiato natura da tempo vendendo prodotti immateriali, i servizi appunto, riuscendo a mantenere la “coolness” di un marchio diventato famoso per l’hardware e la bellezza dei suoi oggetti. Si adatta ai tempi, ai servizi in abbonamento, alla centralità dei device personali utilizzati per la salute e il fitness, è un colosso, si comporta da tale, ma al tempo stesso cerca di muoversi con l’agilità di una piccola azienda, per quanto può. Così il ruolo sempre maggiore che l’Apple Watch sta prendendo nell’universo dei device con la mela morsicata è figlio di una strategia “familiare” che è figlia della gestione Cook, che punta a metterlo al braccio di quante più persone possibili passando dall’orologio intelligente inarrivabile e firmato Hermes alla serie 3 che ha un costo accettabile anche per chi lo vuole regalare il prossimo Natale, con l’opzione del Family Setup per catturare anche i bambini. Così il nuovo servizio Fitness + punta a coinvolgere il gigantesco universo degli sportivi di ogni ordine e grado, quelli che ogni anno promettono a se stessi che faranno ginnastica (o yoga o altro…) e quelli che sono al limite del professionismo. Così il nuovo Apple Watch SE è sufficientemente economico per chi vuole avere un device aggiornato ma non vuole spendere troppo. La parola d’ordine è “scelta”, e Apple offre una serie di possibili scelte, per funzionalità e costi, che possono spingere molto in alto gli smartwatch di Cupertino, già piuttosto ben piazzati sul mercato. L’oggetto clou di natale? Non è detto, perché intanto Apple ha sfoderato i nuovi tablet, l’iPad (si chiama solo così, ma per capirci sarà meglio chiamarlo iPad 8) e l’iPad Air, che sono più potenti di tanti computer, ma più leggeri, comodi e, non a caso, orientati verso l’uso sempre più casalingo che la pandemia ha imposto per necessità, con tanto di tastiera e penna che rendono gli iPad sempre meno “magica tavoletta” come disse Jobs è sempre più i laptop del futuro.
Ma la “bomba” vera della presentazione è l’annuncio del lancio di “One”, ovvero un unico abbonamento per diversi servizi, ad un prezzo concorrenziale. E’ ovvio che uno dei difetti più evidenti dell’attuale mercato dello streaming è il moltiplicarsi di abbonamenti, quelli musicali, quelli video, quelli di gioco, quelli di fitness, quelli di informazione. Apple è l’unica azienda a offrire tutti questi servizi contemporaneamente e quindi anche l’unica, per ora, a poter offrire un comodo unico abbonamento a un prezzo più basso delle singole offerte, addirittura molto più basso con l’opzione “famiglia”. E’ questa, anche se annunciata sotto tono e rapidamente, forse perché il servizio non è ancora disponibile, la novità più rilevante della presentazione di poche ore fa, una scommessa interessante che potrebbe cambiare ancora una volta lo scenario, non nel brevissimo tempo ovviamente, ma alla lunga, rendendo tutto molto comodo perché vuole entrare nell’ecosistema di Apple, con tanti device collegati l’uno all’altro e tanti servizi costruiti ad hoc. Un inizio di un ulteriore nuovo percorso, per esaltare la nuova anima aziendale, quella immateriale appunto.
Insomma, il messaggio lanciato da Tim Cook è che la sua Apple, così diversa da quella di Steve Jobs, ha tutte le carte in regola per restare in cima al mondo, qualsiasi cosa accada.