Apple, nuove regole per proteggere la privacy: App store e iOS si blindano

Apple, nuove regole per proteggere la privacy: App store e iOS si blindano

Qualche mese fa un documentario su Netflix ha fatto porre a milioni di spettatori un dubbio importante: cosa fanno le applicazioni e le aziende con i miei dati personali, che trasmetto loro ogni volta che uso un’app o un servizio? La risposta di The Social dilemma era semplice e ovvia: questi dati, una volta aggregati e interpretati, creano profili dettagliatissimi di ognuno di noi. Ed è “merce” digitale che vale oro, anzi quasi di più: è un’industria valutata in 227 miliardi di dollari l’anno.

Ci sono aziende che però puntano sulla protezione dei propri utenti come asset fondamentale, un esempio storico è Blackberry, che faceva della sua inviolabilità il principale perno di ogni prodotto. E quella di Apple sulla privacy è una battaglia che va avanti da anni, sin da quando Steve Jobs era ancora a capo dell’azienda, con una costante rifinitura di protezioni e livelli di sicurezza a tutela degli utenti. Ma in un mondo così data-driven, le protezioni non sono mai abbastanza. 

Così a Cupertino hanno deciso di aumentare consapevolezza e protezione. Il 28 gennaio è la giornata della protezione dei dati personali e l’idea della Mela è migliorare la trasparenza sui comportamenti delle app e mettere gli utenti in condizione di decidere come gestire il proprio patrimonio personale di dati. Lo fa attraverso un report, “A Day in the Life of Your Data“, che spiega come le aziende raccolgono e usano i dati che arrivano da siti e app. Nel documento è anche illustrato il modo in cui Apple permette di gestire queste informazioni ai propri utenti. Così, emerge che in media ogni app include sei “tracker” di altre aziende. Ora sullo store di app per iPhone e iPad, c’è una nuova apposita sezione informativa dedicata alla privacy. Progressivamente, ogni app sullo store fornirà agli utenti un riassunto delle pratiche di privacy dello sviluppatore. Vere e proprie “etichette” dedicate alla privacy in modo che ogni utente sappia come un’app usa i loro dati, nei minimi dettagli.

Arriverà poi in primavera, con un aggiornamento di iOS 14, l’App Tracking Transparency. Ovvero una funzione che richiederà alle app il permesso dell’utente prima di prelevare dati personali. Ogni app sarà sempre impostabile in questo senso sdal pannello di controllo. Insomma un vero e proprio giro di vite, con cui ogni big della tecnologia dovrà rapportarsi – già Google ha modificato il comportamento delle sue app, per citare un grande nome. Utile in questi tempi per stemperare un po’ il “dilemma” e dare il valore giusto alle informazioni che divulghiamo.

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