Among Us. Dopo Fortnite, ecco il nuovo re dei videogame

Among Us. Dopo Fortnite, ecco il nuovo re dei videogame

Oltre 100 milioni di download sugli smartphone, mezzo miliardo di video online, in cima alle classifiche di Twitch e youtuber che non fanno che parlarne. Esplode il fenomeno di Among Us, nuovo tormentone alla Pokémon Go o Fortnite che però con loro non ha nulla a che spartire. Ha un sapore antico, quasi da gioco da tavola tradizionale. Prendete un classico del cinema come Invito a cena con delitto, ma ambientato in un’astronave come la Nostromo del film Alien dove c’è un colpevole da cercare fra l’equipaggio. Nessuno scontro a fuoco e grafica retro anni Novanta: pochi pixel, qualche colore, animazioni semplici. E’ bastato per attirare una marea montante di persone, soprattutto fra i più giovani.


All’inizio di ogni partita fra i dieci giocatori vengono scelti uno o due impostori. Solo loro sanno di esserlo e hanno il compito di manomettere la nave e uccidere gli altri senza farsi scoprire. La missione del resto dell’equipaggio è invece portare a termine alcuni compiti e scoprire e cacciare i sabotatori votando le espulsioni e sperando di non proiettare nello spazio la persona sbagliata. Il sabotatore ha abilità speciali, può ad esempio passare per i condotti dell’aria passando da una sala all’altra, e quando uccide non deve farlo di nascosto pena la cacciata immediata. Ad ogni incidente e ad ogni uccisione, viene indetta una riunione d’emergenza che è poi uno dei momenti topici di Among Us. Si discute, ci si difende quando si viene additati, si bluffa se si è un sabotatore e si vota chi buttar fuori dalla nave.  

Il gioco è stato creato nel 2018 da tre ragazzi di Seattle della software house InnerSloth: Forest Willard, Marcus Bromander e Amy Liu. Ma è diventato virale, superando i 100 milioni di download, solo nell’ultimo trimestre. Fenomeno imprevedibile nato dal basso, che fra luglio e agosto ha visto aumentare le visualizzazioni sul servizio streaming di Amazon, Twitch, del 650 per cento. Alla InnerSloth non erano preparati. “Ciao a tutti, stiamo lavorando al negozio di merchandising. Non arrabbiatevi” scrivono su Twitter i tre dove ormai contano su un pubblico di poco meno di 240mila persone.


Youtuber del calibro di PewDiePie, James Charles e Dr. Lupo, e qui da noi Favj, stanno tutti giocando ad Among Us. Su TikTok i contenuti legati al gioco hanno superato quota 16 miliardi. Al punto che la InnerSloth ha smesso di lavorare sul seguito per concentrarsi sul successo inaspettato del primo capitolo. La popolarità di questo gioco, che per una volta non si basa su azioni frenetiche come avviene nei battle royale alla Fortnite o Apex Legends ma sul confronto psicologico e sul dialogo, è merito proprio di influencer e youtuber, inizialmente soprattutto sudcoreani e brasiliani.

In Occidente è stato l’americano Chance Morris, noto come Sodapoppin, a proporlo questa estate su Twitch ai suoi 2.7 milioni di spettatori. Subito dopo, circa un mese fa, è stata la volta di Felix Arvid Ulf Kjellberg, in arte PewDiePie. Re di YouTube con 107 milioni di iscritti al suo canale, ha realizzato una serie di video giocando ad Among Us che hanno raccolto una media di circa otto milioni di visualizzazioni ciascuno. Dopo Stati Uniti e Inghilterra, Among Us sta arrivando anche da noi”, racconta Fabrizio Angelini di ComScore, che analizza il traffico dati su mobile. “E il merito è soprattutto di Twitch”.


Che ormai siano youtuber ed influencer a decretare le sorti dei videogame, nel bene come nel male, non è una novità. Lo stesso Fortnite ha un legame simbiotico con le star del web, iniziando da Richard Tyler Blevins, ovvero Ninja. Ad agosto del 2019 sempre PewDiePie per la prima volta in vita sua si era messo a giocare a Minecraft quando il gioco sembrava ormai fuori moda. Risultato: 570 milioni di visualizzazioni con il sorpasso su YouTube di Fortnite. Ma stavolta si tratta di un titolo completamente diverso, tecnicamente poco evoluto e con una logica di fondo che viene dall’era dei giochi da tavolo. Fino a ieri sembrava impossibile che un videogame simile potesse conquistare il mondo. E’ successo, prendendo piede per di più da Asia e Sud America, al di fuori delle grandi major dell’intrattenimento digitale e delle loro console. Anche questo un segno dei tempi.

 

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